Nella regione Friuli-Venezia Giulia, nel primo semestre 2024 si è registrato un incremento dei casi di mobbing rispetto al semestre precedente. Secondo quanto rilevato dai quattro punti di ascolto, collocati a Gorizia, Pordenone, Udine e Trieste, quest'ultimo di recente attivazione e quindi sprovvisto di rilevazioni statistiche significative, in tutto sono 323 gli accessi nei primi sei mesi dell'anno.
I dati sono stati resi noti dall'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen; il profilo delle persone maggiormente colpite da mobbing vede una prevalenza di donne, over 50, dipendenti del settore privato a tempo indeterminato, diplomate o laureate.
Rosolen ha spiegato: "Puntiamo a far conoscere questo servizio, che è gratuito e rispettoso della privacy e attrezzato con psicologi, medici e legali e abbiamo l'obiettivo di costruire un coordinamento sempre maggiore con gli organismi attivi sul territorio regionale - consigliera di parità, organizzazioni sindacali, aziende sanitarie e ispettorato del lavoro - per dare risposte a chi è mobbizzato".
L'assessore ha inoltre sottolineato il crescente impegno organizzativo e finanziario della Regione per i punti di ascolto, originati da una legge del 2005. Nel corso degli anni si è passati dai 195mila euro stanziati nel 2018 ai 230mila nel 2024.
Tra i principali fattori di molestie e vessazioni spiccano, in particolare, le umiliazioni, le critiche e l'eccesso di controllo sul lavoro.
Nella maggioranza autori dei casi di mobbing sono i titolari o i superiori.
Davide Fifaco