Foto: La Stampa
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È il filmato girato dallo stesso cronista ad aver immortalato il momento in cui gli attivisti si sono avvicinati chiedendogli “sei dei nostri?”, e i pochi secondi successivi, l’inizio dell’aggressione. Due dei presunti autori del pestaggio sono stati individuati dalla Digos e dalla Polizia di Stato: per entrambi si profila una denuncia per lesioni personali con l'aggravante di associazione con movimenti di odio. Il giornalista del quotidiano La Stampa stava passando davanti il locale Asso di Bastoni mentre era in corso una festa, alcune persone sono uscite, si sono avvicinate a lui e gli hanno chiesto chi fosse, lo hanno intimato di consegnare il telefonino, minacciato e colpito con dei calci mentre tentava di allontanarsi. Versione diversa da quella del circolo, il quale ha dichiarato che Joly non si è mai identificato come giornalista, anzi, “ha spintonato dei ragazzi creando un battibecco”. Ma è proprio un video pubblicato da La Stampa che fa vedere il pestaggio: sono in tre, lo circondano, lo colpiscono e lo trascinano a terra. La direzione del quotidiano ha condannato con fermezza l’aggressione, seguita dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Esprimo la mia solidarietà al giornalista Andrea Joly, rimasto vittima di un’inaccettabile aggressione a Torino. Un atto di violenza che condanno fermamente. L’attenzione del Governo è massima” ha dichiarato la premier. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenendo sull'episodio, si è detto grato alla Questura di Torino “per aver tempestivamente identificato due individui fortemente sospettati di essersi resi protagonisti dell’aggressione al giornalista.” La loro posizione, ha concluso “è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria”. Condanna arrivata anche dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “esprimiamo solidarietà al giornalista che è stato aggredito, episodi di violenza e vile aggressione come questo non devono avere spazio nella nostra città”. Per tutte le opposizioni, dal Pd a Italia Viva e Azione, così come per M5s e +Europa, a cui si aggiunge l'Unione degli Universitari, "le organizzazioni neofasciste vanno sciolte come previsto dalla Costituzione".

B.Ž.