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Oleg Mandić entrò nel lager di Auschwitz a soli 11 anni come prigioniero politico, assieme a sua madre e a sua nonna; e assieme a loro ne uscì il 2 marzo 1945, per ultimo, mentre il cancello si chiudeva alle sue spalle e davanti a lui si apriva una nuova vita.
Ha sempre dichiarato che la sua sopravvivenza è stata dettata per l’80% dalla fortuna, il 15% dall’amore materno e il 5% per doti personali quali l’adattabilità e la capacità di rendersi invisibile di un bambino.
In occasione del Giorno della Memoria abbiamo parlato della sua esperienza, della vita e di quel 27 gennaio 1945 che, come dice lui: “È il mio compleanno! Sono rinato il 27 gennaio 1945!”
Il meglio delle interviste proposte nell'arco della settimana a "Calle degli orti grandi". Gostje v jutranji razvedrilni oddaji "Calle degli orti grandi".
Oleg Mandić entrò nel lager di Auschwitz a soli 11 anni come prigioniero politico, assieme a sua madre e a sua nonna; e assieme a loro ne uscì il 2 marzo 1945, per ultimo, mentre il cancello si chiudeva alle sue spalle e davanti a lui si apriva una nuova vita.
Ha sempre dichiarato che la sua sopravvivenza è stata dettata per l’80% dalla fortuna, il 15% dall’amore materno e il 5% per doti personali quali l’adattabilità e la capacità di rendersi invisibile di un bambino.
In occasione del Giorno della Memoria abbiamo parlato della sua esperienza, della vita e di quel 27 gennaio 1945 che, come dice lui: “È il mio compleanno! Sono rinato il 27 gennaio 1945!”
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