Foto: Pixabay
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Le modifiche proposte all'articolo 116 del Codice penale stabiliscono che un omicidio commesso nell'ambito familiare o all'interno di una relazione stabile, passata o presente, sia considerato un reato aggravato, punibile con almeno 15 anni di carcere: la normativa ingloberà i casi di femminicidio, ma anche gli omicidi di genitori, figli o altri membri del nucleo familiare. Secondo il giurista Miha Šepec, dell'Università di Lubiana, si tratta di una proposta sensata, poiché tiene conto del tradimento di fiducia che caratterizza i crimini commessi in tal contesto. "Questo tipo di omicidio sarà trattato con maggiore severità rispetto a un omicidio ordinario", ha sottolineato Šepec, aggiungendo che la normativa rafforza la tutela delle persone vulnerabili all'interno dei nuclei familiari, dove spesso l'aggressore esercita un controllo o un potere dominante. Un altro punto cruciale della riforma riguarda i reati sessuali tra coniugi o conviventi: questi saranno perseguiti d'ufficio, eliminando la necessità del consenso o di una denuncia da parte della vittima. Viene inoltre ampliata la definizione di abuso di posizione nei reati sessuali, includendo situazioni di abuso di autorità, fiducia o influenza oltre ai rapporti di tutela. Il disegno di legge introduce modifiche riguardanti i crimini commessi all'estero, estendendo la giurisdizione slovena a reati contro l'integrità sessuale. La modifica proposta punta ad allineare la normativa nazionale alle direttive europee e alle convenzioni internazionali, inclusa quella di Istanbul, adottata per contrastare la violenza di genere. La proposta resterà in consultazione pubblica fino al 20 gennaio, con l'obiettivo di essere approvata dal Parlamento in tempi rapidi attraverso una procedura accelerata.

M.N.