Dopo i dissidi con il governo sulla metodologia di calcolo degli oneri di rete, sono ancora tre i consiglieri dell'Agenzia per l'energia che non si sono dimessi. Per questo il ministro per l'Energia, l'Ambiente e il Clima ha reso noto che ne chiederà la rimozione alla Camera di Stato. Kumer ha detto che l'attuale forma di rendicontazione non è coerente con gli obiettivi strategici del paese in termini di transizione energetica, né con le raccomandazioni dell'Agenzia europea per la cooperazione allo sviluppo (ACER).
Una decisione netta che si è resa necessaria, secondo Kumer, dopo che l'agenzia nazionale ha ignorato le osservazioni degli esperti, in particolare per quanto riguarda l'assenza di un periodo transitorio per l'introduzione graduale del nuovo sistema. Al netto della questione tecnica, la preoccupazione dell'esecutivo è per i possibili rincari in bolletta sugli utenti finali, al punto che fra le ipotesi al vaglio nel breve termine, ha spiegato Kumer, c'è anche la possibilità di esentare - in toto o in parte - i consumatori dal pagamento dell'energia elettrica per la fascia oraria più costosa durante l'alta stagione.
Insieme al ministro è intervenuto anche Aleksander Mervar, direttore dell'azienda pubblica Eles, che gestisce la rete elettrica. Dopo aver contribuito al passo indietro sul referendum consultivo del nucleare, ancora una volta Mervar potrebbe aver tolto al governo le castagne dal fuoco. Egli si è detto favorevole a un nuovo sistema di calcolo, perché non è possibile attuare una transizione verde senza tariffe di rete più alte. Ma senza shock, ha aggiunto Mervar. Per questo propone un compromesso tariffario: tre fasce orarie per i giorni feriali e due per i festivi, e abolizione delle stagioni alta e bassa nonché del calcolo dei picchi di consumo multipli.

Valerio Fabbri