Tutti si aspettavano altri nomi per il Nobel per la pace, assegnato oggi dal Comitato norvegese per il Nobel. Dopo 10 mesi trascorsi ad affrontare la pandemia in testa tra i favoriti c'era l'Organizzazione mondiale della sanità, insieme alla giovane attivista svedese Greta Thunberg. Invece il prestigioso riconoscimento è andato al Programma alimentare mondiale dell'Onu, cioè il World Food Programme (Wfp) "per i suoi sforzi nel contrastare la fame, per il suo contribuito nel migliorare le condizioni di pace nelle aree interessate da conflitti e per essere determinante negli sforzi di prevenzione delle guerre che sfruttano la fame come arma".
Tuttavia il Comitato, composto da cinque membri designati dal Parlamento norvegese, ha evidenziato che la pandemia di coronavirus ha pesato sulla riflessione alla base della scelta del Programma alimentare mondiale come vincitore del Nobel per la pace 2020. "La pandemia ha contribuito a una forte impennata del numero di vittime della fame nel mondo", afferma l'istituto, citando come esempi paesi quali Yemen, Repubblica democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, e mettendo in rilievo che "davanti alla pandemia, il World Food Programme ha dimostrato un'abilità impressionante di intensificare gli sforzi".
Con l'annuncio di questa mattina da Oslo si chiude la settimana dei Nobel, iniziata lunedì con l'assegnazione del Premio per la Medicina e proseguita con quelli per la Fisica, la Chimica e - ieri - la Letteratura. Resta adesso solo il riconoscimento per l'Economia, che verrà annunciato lunedì prossimo. (ornella rossetto)
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