Foto: Radio Capodistria
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Questa volta è stato lo sport a riunire gli istituti scolastici appartenenti alla CNI della Slovenia e della Croazia. La zona di San Simon è diventata lo spazio di una corsa campestre, una competizione amichevole, che ha coinvolto diversi ragazzi, a partire dai più piccoli delle elementari, fino a quelli delle superiori.

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Gli alunni e le allieve che hanno partecipato alla corsa ci hanno raccontato delle attività sportive che svolgono durante le ore di educazione fisica, confermando il fatto che lo sport è molto presente a scuola e non viene sottovalutato. Ogni scuola partecipante ha portato con sé quattro concorrenti per categoria, ovvero ragazzi, cadetti, allievi e juniores, categorie rispettivamente maschili e femminili. La scuola elementare che è riuscita a guadagnarsi la Coppa Ivo Lazar è stata quella di Capodistria, la Pier Paolo Vergerio il Vecchio, che si è preparata a lungo per questa gara, come ci ha spiegato il loro docente di educazione fisica, Roberto Ponis. “Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi anche perché è stato un processo molto lungo; sono tutti felicissimi. Si sono allenati a scuola, dato che abbiamo gli spazi, ma anche in Bonifika; quindi, ogni ora abbiamo corso e ci siamo allenati. È stata una vittoria di gruppo, tutti hanno partecipato e dato il loro massimo.”

Foto: Radio Capodistria
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Dall’altro lato invece, è stata la scuola media superiore di Fiume a vincere la Coppa Ivo Lazar. La mattinata di oggi è stata un grande traguardo anche per Maura Miloš, da poco collaboratrice del settore attività sportiva della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, la quale si è detta orgogliosa del risultato raggiunto. “Sono orgogliosa perché erano presenti tutte le scuole, sia le 14 elementari che le 7 medie superiori. So che è stata un'iniziativa ben voluta da tutti quanti perché la attendevano da tempo, visto che non tutte le attività sono state possibili l'anno scorso. Abbiamo fatto poco nel settore però ho visto la partecipazione e questo mi trasmette molto soprattutto come nuova collaboratrice, e mi dà la voglia di continuare perché vedo che anche tra i colleghi c'è il volere di ritrovarsi e di stare insieme”.

B.Ž.