Queste le precisazioni da parte dell'Università degli Studi "Juraj Dobrila" di Pola:
"Premettiamo che la collaborazione tra l'Università degli Studi di Trieste e l'Ateneo polese, per il tramite dell'UPT e dell'UI, stata sempre proficua e ha arricchito l'offerta didattica sin necessità di formare educatori per l'infanzia, insegnanti di scuola primaria e secondaria con corsi di laurea svolti completamente in lingua italiana, consapevoli che i laureati avrebbero poi trovato impiego nelle istituzioni della Comunità Nazionale Italiana.
È vero che i docenti provenienti dall'Università degli Studi di Trieste per i corsi di laurea dell'attuale Facoltà di Scienze della Formazione sono stati sempre numerosi, mentre sono stati esigui gli iscritti. È anche un dato di fatto che sono poche le istituzioni scolastiche in lingua italiana presenti sul territorio della Regione istro-quarnerina e che quindi non ci si possa aspettare un'affluenza di massa a studi pedagogico-umanistici. D'altro canto, la Facoltà di Studi Interdisciplinari, Italiani e Culturali non ha mai superato la richiesta di quattro docenti per coprire l'offerta didattica formativa, anzi negli ultimi anni il numero di docenti richiesti si ridotto a due.
Pertanto, riteniamo di non aver influito, se non in minima parte, sul bilancio dell'UPT. Tra I'altro le nostre richieste sono state esclusivamente indirizzate alla copertura dei compensi per l'operato dei docenti italiani provenienti dall'Università degli Studi di Trieste. Le risorse non sono mai state utilizzate per compensi ai docenti di ruolo dell'Università degli Studi di Pola. Inoltre, vogliamo sottolineare che, da anni, a titolo di risparmio (a dire dei responsabili dell'UPT), sono stati sospesi i finanziamenti per l'acquisto di mezzi didattici e libri per la biblioteca universitaria, abbonamenti a riviste scientifiche, tutti di fondamentale importanza per il normale svolgimento delle lezioni e per le attività di ricerca di studenti e professori.
In conclusione, ribadiamo che, sono enormi gli Sforzi da parte nostra per tutelare e rafforzare I'identità italiana sul nostro territorio e 10 facciamo con i pochi mezzi finanziari messi a nostra disposizione, ma con una grande forza di volontà e con caparbietà, nonostante le infinite difficoltà con cui ci scontriamo quotidianamente. Gli iscritti ai corsi di laurea delle Sezioni Italiane di Pola nell'anno accademico 2017/2018 sono stati complessivamente novantuno (91) e non due (2), come riportato nell'intervista dell'11 settembre 2018 rilasciata dal dott. Piero Colavitti a Radio Capodistria. Inoltre, con l'avvio del nuovo programma di studio bicurriculare in Cultura e Turismo e Lingua e Cultura Italiana, appena approvato dal Ministero competente, siamo certi di incrementare le iscrizioni.
I sussidi finanziari erogati dal Ministero degli Affari Esteri Italiano a favore della nostra istituzione rappresentano un aiuto prezioso per una formazione d'eccellenza in lingua italiana dei futuri educatori, insegnanti ed altre figure professionali.
Speriamo in futuro di non essere più citati tra le cause dei problemi di bilancio dell'UPT e vi invitiamo a verificare personalmente la realtà delle Sezioni Italiane dell'Ateneo di Pola."