L'Istria ha dato i natali a diverse e importanti personalità, artisti, scrittori, uomini di scienza. Un repertorio dei loro nomi sarebbe più lungo di quanto si creda. A Capodistria il Centro culturale Carlo Combi si prepara quest'anno a ricordarne due, il piranese Tartini a 250 anni dalla sua morte e il capodistriano Carli a 300 anni dalla nascita. Virtuoso del violino, compositore e teorico della musica oltre che straordinario didatta il primo; storico, archeologo, economista, letterato e uomo politico il secondo. Due protagonisti della cultura italiana ed europea nell'epoca dell'Illuminismo. Il Combi, spiega il direttore Kristjan Knez, ha pensato ad un progetto che li accomuni, coinvolgendo da subito un gran numero di istituzioni della comunità italiana. "Il progetto s'intitola 'L'età dei Lumi. Giuseppe Tartini, Gian Rinaldo Carli e la cultura del Settecento', e vuol essere un momento di riflessione su un'età molto importante per l'intero continente europeo in cui anche l'Istria e in particolare Capodistria hanno dato un contributo fondamentale. I propositi sono ambiziosi, purtroppo c'è stata una prima frenata dovuta all'emergenza Coronavirus".
Gli eventi sono in programma tra dicembre e gennaio 2021, prima a Pirano (nell'ambito del più ampio programma celebrativo Tartini 250) e quindi a Capodistria.
"L'obiettivo - racconta ancora il direttore - è una mostra documentaria che fotografi la realtà culturale in Istria, compresi naturalmente i forti legami con le terre d'Oltre Adriatico, con Padova, Venezia ma anche Milano visto lo stretto legame di Carli con l'area lombarda. La mostra sarà accompagnata da un volume di approfondimento con contributi di studiosi di varia provenienza e formazione - perlomeno dell'area Alto Adriatica - e da un catalogo inerente le due esposizioni allestite rispettivamente a Pirano e a Capodistria".
Attualmente al Combi - chiuso ma operativo - si sta lavorando alla preparazione dei materiali. "Poi - aggiunge Knez - avremo bisogno degli archivi per le ricerche da condurre anche a Trieste e alla Marciana di Venezia e speriamo di poterci spostare. Altrimenti dovremo rivedere le tempistiche".
Ornella Rossetto