“ sia perché ho maturato una certa esperienza”, spiega Bruno Orlando, sia perché “mi premeva dire quello che si sente in giro”. Il candidato isolano si dice preoccupato dalla “debolezza dei nostri organismi”, dovuta a “una concorrenza sleale che ci danneggia”. “La concentrazione di incarichi in una sola persona danno l’impressione che nella minoranza italiana non ci sia gente capace”, puntualizza Orlando spiegando il suo punto di vista riguardo quella che secondo lui è una gestione esclusivista della minoranza. “Noi abbiamo dei leader nascosti che indirizzano la politica e il voto”, dice senza peli sulla lingua,” e se questa politica fosse positiva, nel senso che venisse incontro a tutti quanti, potrei anche digerirla ma vedo che questo leaderismo è fine a sé stesso”. Per risolvere questa problematica Orlando propone l’elezione diretta con sistema maggioritario non solo del deputato a Lubiana ma anche dei vari presidenti delle CAN. “Eleggere i presidenti di una Can comunale e costiera direttamente, e non nell’ambito dei seggi definiti”, spiega, “obbligherebbe la persona che si candida alla presidenza ad essere veramente attiva e a dover rispondere del proprio operato. Io sono testimone diretto di liste che si candidano e vengono elette e che poi mettono nei ruoli importanti persone senza esperienza, senza conoscenza, troppo giovani perché c’è una suddivisione di compiti e di incarichi. La stessa cosa è successa a Capodistria dove abbiamo un presidente che dipende dal vicepresidente, perché quest’ultimo ha incarichi più importanti”. Affermazioni forti che però Orlando dice di non aver alcun problema a dire, visto che gli piace definirsi “uno che dice quello che pensa e pensa quello che dice”. “Voglio far capire agli elettori che prima di candidarsi in una lista devono essere sicuri di sapere cosa vogliono fare”, aggiunge, “e non ridursi a ricevere ordini dal capolista”. “Ragionare con la propria testa e decidere in piena responsabilità”, questi i principi base che lo motivano anche come candidato al seggio specifico al Parlamento sloveno, dove se verrà eletto intende lavorare per risolvere i problemi contingenti della CNI come quello, ad esempio, dell’autonomia finanziaria di Radio e tv Capodistria. Riguardo alle scuole oltre alle consuete proposte volte a migliorare il sistema scolastico della minoranza, Orlando esprime una posizione chiara: “Bisogna puntualizzare che si tratta di scuole della minoranza e se i non italiani vogliono iscrivere i loro figli nelle nostre scuole devono dimostrare di avere almeno una conoscenza di base dell’italiano”. Una proposta, ci tiene a specificare, che non vuole essere assolutamente di stampo “nazionalista”, ma che intende incentivare “il mantenimento di un buon livello della lingua” nelle istituzioni scolastiche. Infine, Orlando propone di rinforzare la struttura professionale delle Can con l’inserimento di figure come il funzionario amministrativo, che gestirebbe l’elenco elettorale che tornerebbe ad essere gestito dalla CNI, e come quella di un legale che possa “coadiuvare le varie comunità nella preparazione della documentazione”. “Tutto ciò deve essere fatto insieme, facendo sì che ognuno si faccia carico delle sue responsabilità”ribadisce Bruno Orlando.
Barbara Costamagna