Accolti senza discussione i punti di carattere finanziario anche se si è percepita una certa soddisfazione per il piccolo aumento dei contributi comunali che assegnano alla CAN capodistriana quasi 743 mila euro. Una grossa fetta - come ha spiegato la presidente Roberta Vincoletto - sarà destinata a coprire le spese di gestione ed i salari dei sei dipendenti ma ci sarà spazio pure per le attività culturali e sportive e per gli investimenti. Dalla “Costiera” saranno garantiti poco più di 70 mila euro che verranno ripartiti alle Comunità degli italiani di Capodistria, Crevatini, Bertocchi e all’AIAS. Il Consiglio ha accolto pure il nuovo Regolamento sull’organizzazione interna e sull’organico del personale dipendente della CAN, modifiche dettate dai cambiamenti legislativi sul sistema retributivo dell’amministrazione pubblica. Per quanto riguarda la questione relativa alle insegne sui monumenti storici, già discussa nelle precedenti riunioni, tutti concordi sulla necessità di correggere l’errore poiché i differenti caratteri in sloveno ed italiano non rispettano le normative nazionali sulla pariteticità delle due lingue nei territori nazionalmente misti e violano il Decreto sul bilinguismo che il Comune ha accolto parecchi anni fa. Nel corso della riunione la Vincoletto, documenti alla mano, ha ricordato il lavoro svolto da alcuni consiglieri nel 2023 ed inerente a un elenco contenete la denominazione di ben 99 edifici storici. “Abbiamo tirato fuori questo elenco e si vede chiaramente che non abbiamo fatto solo -come ci era stato chiesto- un lavoro di verifica delle traduzioni, ma abbiamo riportato i nomi ben noti dei nostri palazzi storici” ha spiegato la Vincoletto che ha informato il Consiglio della risposta del sindaco alla lettera inviatagli dalla CAN a fine novembre. “Avevamo chiesto di come intende muoversi rispetto al fatto che non viene rispettato il Decreto comunale sul bilinguismo visivo e il sindaco ci ha risposto il 5 dicembre scorso dicendo che effettivamente si rendono conto che la cosa non è in linea con il documento e che ha richiesto al Ministero alla cultura una modifica del Manuale di applicazione delle insegne”, ha raccontato la Vincoletto che non nascondendo un certo pessimismo prevede tempi lunghi poiché dice “non si tratta né di una Legge né di un Regolamento bensì di un sotto atto ministeriale”. Constatazione condivisa pure dal vicesindaco Mario Steffè presente alla riunione e che ha fatto capire che il municipio si starebbe dando da fare per rimediare all’ errore derivato – ha detto- da una interpretazione limitativa delle disposizioni ministeriali (Regolamento e Manuale) che indicano come nei territori nazionalmente misti l’italiano non deve esser messo più in evidenza dello sloveno. “Inutile richiamarsi al Ministero; il sindaco avrebbe dovuto rispettare e tutelare le disposizioni comunali ed il Decreto sul bilinguismo invece è stato il primo ha violarli”, la posizione critica di Alberto Scheriani.
Lionella Pausin Acquavita