Prosegue fino al 30 settembre nelle Comunità degli Italiani di Croazia e Slovenia il dibattito pubblico sulla riforma dell'Unione Italiana da sancire con uno statuto opportunamente modificato. Diverse le proposte e osservazioni emerse negli incontri svoltisi finora, dalla necessità di maggior supporto alle comunità più piccole a un’azione più incisiva per la tutela dell’italianità sul territorio. C’è attesa per il dibattito a Pola.
L’Unione Italiana intende modernizzarsi, mettersi in linea con i tempi e avvicinarsi di più ai connazionali sul territorio. Queste alcune delle finalità della sua annunciata riforma che quindi verrà applicata nello statuto opportunamente modificato. E alla comunità degli Italiani di Pola, il dibattito si farà o no? L’interrogativo emerge dall’acceso dibattito sui social, alla luce dei rapporti alquanto spigolosi tra la comunità stessa e l’Unione Italiana. Ricordiamo che nella legislatura precedente, erano stati proprio i consiglieri di Pola a proporre a volte con toni a volte molto accesi, alcune modifiche sostanziali allo statuto, soprattutto a riguardo delle modalità elettorali. Invece per le elezioni del luglio 2018 era rimasto tutto invariato. Sempre sulle reti sociali il presidente dell’Unione Maurizio Tremul scrive di essere ancora in attesa dalla comunità di Pola, della risposta di una data del dibattito, come richiesto il 9 settembre scorso.
Da parte nostra abbiamo interpellato sul tema la presidente della Comunità di Pola Tamara Brussich. "Dopo la lettera di avviso sull’inizio del dibattito pubblico, nelle comunità" - ci ha risposto - "non abbiamo ricevuto alcuna richiesta specifica di indicare questa o quella data del dibattito stesso. Quando la riceveremo" - conclude - "di sicuro daremo una risposta". Alla fine, possiamo concludere che rimanendo così le cose, gli Italiani di Pola rimarranno esclusi dal dibattito, pur essendo associati alla maggiore comunità in Istria.
Valmer Cusma