Gli appunti, anche critici, non sono mancati. Lamentata soprattutto la scarsa applicazione del bilinguismo visivo nel centro città, il poco controllo da parte degli organi preposti a vigilare sul rispetto del decreto sul bilinguismo, il rapporto poblematico con l'italiano da parte dell'amministrazione pubblica, l'impoverimento della lingua nelle scuole della minoranza e della maggioranza. Il tema non è solo una questione burocratica, hanno sottolineato alcuni presenti, ma è una questone di identità e di appartenenza. Capodistria, hanno ribadito, sta perdendo la propria anima.
Inoltre, per alcuni presenti, c'è poco interesse e poca sensibilità da parte del comune nei confronti della tutela dei monumenti storici. Molti palazzi sono in rovina e personaggi storici caduti nel dimenticatoio che sarebbe necessario valorizzare e far conoscere a tutta la popolazione. Medveš, rievocando il tema delle luminarie, ha detto che sarebbe necessario quanto prima istituire anche a Capodistria un ispettorato dei beni culturali.
Per quanto riguarda i programmi radio televisivi del centro regionale, tra qui anche quelli in lingua italiana, il candidato sindaco di Levica Sinistra ha ribadito che vanno sostenuti, garantendo loro tutte le condizioni, anche quelle finanziarie, per offrire al pubblico programmi di qualità.
Presenti all'incontro anche altri tre candidati di Sinistra in corsa per il consiglio comunale, assieme a Medveš: Samantha Orlando, Clio Diabatè e Jadranko Čalija. Tutti e quattro sono appartenenti alla comunità nazionale italiana.
Assenti al dibatto i rappresentanti istituzionali della CNI di Capodistria. Ha partecipato, a titolo personale, Ondina Gregorich candidata al seggio specifico in Consiglio Comunale. (ld)