L’Ente non afferma la verità. Dura la risposta del Presidente di Unione Italiana, Maurizio Tremul a quanto sentito dai vertici Upt durante la relazione presentata alla Commissione cultura del Comune di Trieste. L’Upt non è un ente preposto a fare politica, lo ha detto il Presidente di Unione Italiana, il quale ha lanciato un messaggio di solidarietà ai dipendenti dell’Università Popolare di Trieste per la situazione che si è venuta a creare. Le affermazioni dei vertici Upt non corrispondono alla realtà, dice Tremul, definendo allarmanti i tentativi di addossare le colpe della crisi all’ente morale triestino ad altri.
Maurizio Tremul: La conferenza è stata indetta con la volontà di fare chiarezza su alcune affermazioni che ho sentito dire nel corso dell’audizione alla Commissione del Comune di Trieste che addossavano in qualche modo delle responsabilità alla Comunità nazionale italiana per la situazione che si è venuta a creare a Trieste. Cosa che non è veritiera, come ho avuto modo di smentire. È un problema specifico che è nato a Trieste, e tutti lo riconoscono. Il problema riguarda l’ente morale triestino che deve essere affrontato da chi di dovere. C'è in questo momento la necessità di erogare le risorse alla Comunità nazionale italiana per consentire a questa di poter continuare a operare in maniere indisturbata.
La difficoltà di dialogo è notevole dice inoltre Tremul. Di conseguenza ci stiamo rivolgendo direttamente ai finanziatori, al Ministero degli esteri, alla Regione FVG e la prefettura per individuare delle risposte e assicurare l’esistenza alla Comunità nazionale italiana. Come abbiamo sentito sembra improbabile una soluzione immediata ai problemi di liquidita che potrebbero compromettere seriamente il funzionamento delle istituzioni minoritarie.
Marko Gregorič, Vicepresidente della Giunta esecutiva di Ui: Abbiamo difficoltà, soffrono i nostri beneficiari. Ci è stato chiesto se la corsa campestre a Isola verrà organizzata e abbiamo suggerito di non organizzarla perché è di competenza dell’Upt. Quindi rischiamo di farci fatturare delle spese per le quali non abbiamo copertura. Auspichiamo che la situazione trovi al più presto una risoluzione, perché dobbiamo sapere con chi lavorare e come lavorare.