Alla vigilia degli incontri ufficiali a Zagabria il ministro degli Esteri italiano, Luigi di Maio, ha ricevuto una delegazione della minoranza italiana composta dal deputato italiano e vicepresidente del Sabor, Furio Radin, dal presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, e da quello della Giunta esecutiva UI, Marin Corva.
“È stata un’ottima occasione per esporre al ministro le questioni aperte che riguardano la CNI; oltre che ad inquadrare la situazione generale dell’Unione Italiana, io naturalmente mi sono concentrato sulla parte amministrativo-finanziaria chiedendo al ministro rassicurazioni per quanto riguarda il rifinanziamento della Legge 73/01, visto che abbiamo la copertura ancora solo per il 2021 ma bisogna già pensare al prossimo triennio e inoltre ho auspicato una semplificazione delle procedure burocratiche che faccia accorciare i termini per l'arrivo delle dotazioni ai beneficiari”, ci ha raccontato Marin Corva sottolineando che su entrambe le richieste il capo della Farnesina ha dimostrato grande attenzione e disponibilità affermando che l'Italia farà tutto il necessario per garantire alla CNI il sostengo finanziario necessario a garantirne le attività mentre - aggiunge Corva - “ha promesso pure che resteremo in contatto per armonizzare una procedura di erogazione dei fondi più adeguata e vicina alle nostre esigenze”.
Come raccontato dal presidente della Giunta esecutiva, Di Maio ha prestato grande attenzione pure ad altre questioni illustrate dai presidente UI, Tremul, e dal deputato Radin che hanno puntato sull’attuazione del bilinguismo e in generale sulla carente applicazione delle leggi di tutela della CNI. “Dimostrata assoluta disponibilità per la creazione di un gruppo di lavoro congiunto per la messa in pratica dell’Accordo italo-croato sulla tutela delle minoranze”, ci ha detto ancora Corva nominando altri argomenti trattati quali il Censimento 2021, il problema del mancato riconoscimento dei titoli di studio e così via.
“In pratica abbiamo chiesto all’Italia di vigilare sul rispetto dei diritti che ci sono garantiti dagli stati domiciliari e di farsi portavoce del nostro malessere nel caso di eventuali violazioni”, ha raccontato Corva convinto che l’appello dei rappresentanti della CNI sia staro recepito.
Lionella Pausin Acquavita
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