“Credere nel futuro della CNI e delle sue istituzioni” questo- in sintesi- l’invito lanciato da Tremul e Corva ieri sera a Buie che presentando il programma che si avvale dello slogan ‘’Uniti per l’Unione’’ hanno ricordato di presentare da una parte l’auspicato ricambio generazionale e dall’ altra ‘’la serenità dell’esperienza’’. Per i due la forza della minoranza sta proprio nell’ Unione Italiana associazioni massima senza la quale si sarebbe più deboli e isolati. Da qui un richiamo all’ unità delle azioni, non delle idee e da qui anche la volontà- come hanno detto i due- di avviare graduali ed equilibrate riforme per dare futuro alla minoranza italiana.
Punta sulla cultura con la “c” maiuscola invece Sandro Damiani che alla Comunità degli Italiani di Umago ieri sera ha detto “si può resistere solo con una forte politica culturale’’. Rammaricandosi per l’assenza, nel corpo sociale minoritario, di intellettuali, dei grandi nomi che hanno contraddistinti la CNI nel passato egli ha parlato di una “comunità delusa” che va risvegliata. Damiani ha dichiarato di puntare tutto sulla centralità delle Comunità degli Italiani mentre l’UI dovrebbe essere un semplice passacarte. “Non mi piace sentirmi dire che siamo una comunità di mantenuti’’ ha affermato ancora Damiani sottolineando che è sua intenzione ripristinare i viaggi d’ escursione in Italia e le borse libro per gli attivisti. (lpa)