Sandro Damiani e Marin Corva Foto: Radio Capodistria/Stefano Lusa
Sandro Damiani e Marin Corva Foto: Radio Capodistria/Stefano Lusa

Affrontate tutta una serie di tematiche, a partire dai giovani che secondo Corva andrebbero maggiormente responsabilizzati e coinvolti a livello decisionale, per Damiani si tratta di un maxi problema che neppure chi ha guidato l'Unione negli ultimi 27 anni, facendo riferimento a Tremul -candidato alla presideza dell'Unione, ha fatto qualcosa per risolverlo. Damiani, seppur con toni più concilianti ha confermato che nel caso di una sua vittoria Maurizio Tremul dovrebbe dimettersi. Moralmente dovrebbe farlo, ha ribadito, anche per il solo fatto di essersi candidato contro di me.

Per Damiani la comunità sta vivendo un momento di forte spaccatura, tra gli stessi sodalizi, anche a causa dell'Unione, per Corva non c'è nessuna spaccatura in corso, si tratta di un momento di disaccordo, intercalato da un dibattito molto vivace. Di fondamentale importaza per Damiani il tema della cultura, dal ruolo dell'Edit a quello del Dramma Italiano per passare dai programmi di Radio e Tv Capodistria; non possiamo esistere senza una forte politica culturale come quella avviata negli anni 70. Secondo Damiani concorsi come Istria Nobilissima si sono impevoriti molto nei contenuti negli ultimi 15 anni. La cultura prodotta dalla CNI, sia a livello pofessionale che a quello amatoriale proposto dalle comunità, è di altissimo valore secondo Corva.

Entrambi i candidati si sono detti favorevoli a dei cambiamenti strutturali all'interno dell'Unione: cambiamenti statutari e più centralità per gli attivi e consulitivi secondo Corva, per Damiani le riforme arriveranno con la nuova Assemblea - "non faccio promesse in campagna elettorale" ha ribadito. Per Damiani l'Unione non dovrebbe prendere decisioni o imporre le proprie ai sodalizi, per Corva invece ci vorrebbe un maggior coinvolgimento della stessa Unione, mettersi a disposizione per dare una mano concreta ai presideti e agli attivisti, a servizio delle CI. Un' Unione forte e rappresentativa per entrambi i candidati come pure la proposta di continuare a dialogare con il partner storico dell'Unione che è l'Università popolare di Trieste soprattutto per quanto riguarda lo sblocco del fondo di promozione di importanza vitale per l'esistenza stessa dei sodalizi. (ld)