Foto: BoBo
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In risposta alle parole espresse dalla ministra della Cultura Asta Vrečko nel corso della trasmissione il Vaso di Pandora, il deputato al seggio specifico per la Comunità Nazionale Italiana, Felice Žiža, ha voluto precisare il suo punto di vista in merito al rapporto tra partito Sinistra e minoranza italiana e alla questione delle targhe con gli odonimi a Capodistria.
"Ho ascoltato la dichiarazione della Ministra Asta Vrečko e devo dire, con tutto il rispetto che nutro nei suoi confronti, che lei non è affatto informata o lo è molto poco sui fatti reali oggettivi. Stiamo parlando del fatto che ho dichiarato che la Levica-Sinistra ci mette i bastoni tra le ruote già dal 2018, e devo dire che tutto è documentato. Dalle sedute plenarie della Camera di Stato, alle commissioni sulla nazionalità, tutti i voti a favore delle nostre leggi sono documentati. È tutto documentato. In realtà, la Levica è quasi sempre l'unico partito che votava contro o si asteneva, come è successo anche durante la seduta del mese di maggio. Nella commissione per le nazionalità, la Levica si è astenuta, il che equivale a un voto contrario. Pertanto, ritengo che la Ministra dovrebbe consultarsi in primo luogo con il capogruppo del gruppo parlamentare Levica della Camera di Stato, Matej Tašner Vatovec. È necessario che si informi correttamente su ciò che sta accadendo. Da circa sei anni, la Levica mette gli interessi di uno o due individui davanti agli interessi della comunità nazionale italiana, e non solo, antepone, molto spesso, anche gli interessi della comunità nazionale ungherese. Nel mese di febbraio ho fissato un appuntamento con la Ministra presso il Ministero della Cultura, ma non ho avuto il piacere di incontrarla in quella data. Ha invece incaricato il Segretario di Stato Marko Rusjan di incontrare un gruppo della comunità nazionale italiana, capitanato da me, per discutere del problema delle tabelle storiche di Capodistria. Quindi, le ho dato l'opportunità di incontrarmi quando vorrà sapere cosa sta realmente accadendo nell'ambito della Levica. Comprendo l'ideologia di supportare tutte le minoranze e combattere la discriminazione, ma nel nostro caso è esattamente il contrario: vengono sempre contro di noi e votano contro di noi, discriminando le comunità nazionali autoctone. Questo è ciò che sta accadendo, come ho detto, non solo negli ultimi due anni ma già prima, da circa sei anni.
Per quanto riguarda le tabelle con gli odonimi storici di Capodistria, continuano a essere un problema significativo. Contrariamente a quanto affermato dalla Ministra, la politica è riuscita a bloccare un processo avviato dall'Ispettorato del Ministero della Cultura che avrebbe portato alla traduzione in lingua slovena degli odonimi storici. Questo avrebbe riportato alla luce un periodo oscuro della nostra storia nel XX secolo, quando tutta l'Europa stava affrontando le difficoltà e le tre grandi dittature. Siamo riusciti a evitarlo e, al contrario di quanto affermato dalla Ministra, il processo è stato bloccato dall'Ispettorato che in prima istanza voleva che gli odonimi storici venissero tradotti in lingua slovena, il che credo proprio non sia appropriato in uno Stato di diritto."

(Red)