Questa sera il consiglio della Can costiera si è riunito in seduta solenne ad Isola per premiare il connazionale Gianfranco Siljan .
Nato a Pola nel 1942 Siljan ,dopo essersi laureato in fisica, circa una cinquantina di anni fa si trasferì ad Isola, dove iniziò a lavorare a scuola. La sua voce possente venne notata dai responsabili di radio Capodistria che gli chiesero di collaborare fino ad assumerlo in pianta stabile poco tempo dopo.
Oltre che al suo lavoro di giornalista Siljan fu molto attivo sia negli organi sia nelle istituzioni della comunità nazionale, combattendo in prima linea per l’attuazione dei diritti i della minoranza, come ha ricordato il presidente della Can costiera Alberto Scheriani. D'altronde come ha rimembrato lo stesso Siljan proprio lui fu il primo presidente della istituzione che in seguito divenne la Can costiera; e guardando ad oggi ha affermato di essere contento di aver lasciato la staffetta all’attuale gruppo dirigente, il cui lavoro secondo lui è molto positivo.
Un intervento commosso quello di Siljan che oltre a ripercorrere il suo lungo lavoro politico a livello nazionale e locale, si è concentrato a sottolineare l’importanza di parlare sempre ed ovunque italiano.
"Parliamo la lingua più melodiosa che esiste su questa terra e siamo custodi della cultura più ampia del pianeta. Basta tener conto che il 60 % della cultura mondiale è italiana", ci ha ribadito Siljan "perchè allora non apprezzare tutto questo e farlo apprezzare agli altri? Ogni passo che si fa nella cultura è un arricchimento per tutti". E poi a cocluso "dove c'è inedia dello spirito c'è una bruttissima morte".
Barbara Costamagna