Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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Poco conosciute le vicende storiche della comunità ebraica fiumana, nonostante la secolare presenza. Per rendere nota la presenza ed i risvolti culturali delle famiglie ebree a Fiume, la Comunità degli italiani di Capodistria ha invitato la professoressa Rina Brumini che ha spiegato alcune peculiarità proprio degli 'Ebrei di Fiume':

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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"La comunità ebraica di Fiume in realtà inizia a costituirsi probabilmente nel '400.
Ma noi, in realtà, ne abbiamo i primi segnali ufficiali appena nel '700.

È interessante, perché Fiume è considerata un porto di varietà ed annovera diverse “nazioni” nel corso del tempo. Tra le altre, anche la “nazione” che oggi diremo credo "minoranza" o "nazionalità ebraica" ed è interessante vedere come prospera questa comunità, insieme a una città che poi ha anche altri elementi che arricchiscono il tessuto culturale, quello economico specialmente, ma anche quello architettonico eccetera.

Di conseguenza noi riusciamo a vedere, in prospettiva, una Fiume che cresce, purtroppo solo fino al regime fascista. Poi è praticamente interessante notare anche come la comunità ebraica, chiaramente decimata, al rientro segua, come fa anche la maggior parte dei cittadini di fiume, le vie dell'esodo.

Quindi un po' una storia comune alle città di frontiera, come a Capodistria, come altrove. Le città di frontiera patiscono maggiormente, proprio perché gli autoctoni son tutti quanti arrivati da poco, in realtà, e di conseguenza sono attribuibili ad altri paesi. E così le leggi razziali, per esempio, colpiscono i cittadini di Fiume, in particolar modo e la comunità ebraica proprio del tutto".

Davide Fifaco