Il deputato della Comunità Nazionale Italiana, Felice Žiža, sottolinea il suo impegno per lenire le difficoltà dei connazionali e di tutti i cittadini che vivono a ridosso del confine tra Slovenia e Croazia. L’esecutivo, rimarca il parlamentare, ha ascoltato le nostre proposte. Rammarico invece per il fatto che la che la lettera dell’Unione Italiana, indirizzata al premier sloveno sia arrivata in ritardo, ma Žiža si dice pronto a collaborare con tutti.
“Prima dell’accettazione del nuovo decreto che limita il passaggio del confine tra Slovenia e Croazia – ha detto Žiža- anche in collaborazione con la Comunità autogestita costiera - ho agito per ottenere una serie di deroghe per i cittadini sloveni e croati dell’area transfrontaliera, di cui fanno parte anche tutti i nostri connazionali. Ci sono legami familiari, lavorativi e di studio tra l’Istria croata e quella slovena. Con il governo abbiamo concordato una serie di eccezioni per far evitare a queste persone la quarantena. Già alcuni giorni prima siamo stati contattati da connazionali e da istituzioni della Comunità Nazionale Italiana in Croazia. L’obiettivo era quello di facilitare il passaggio giornaliero di tutti gli alunni, gli studenti ed il personale docente che opera presso le istituzioni scolastiche in Slovenia. Devo dire che il governo ha accettato le nostre proposte e le ha inserite nel decreto”.
"Oggi ho ricevuto la lettera inviata dal presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il 20 agosto scorso, cioè il giorno stesso in cui il governo stava discutendo delle nuove misure per arginare la diffusione del COVID e sulle difficoltà che ci sta creando e che ci creerà sicuramente anche nei mesi futuri. La lettera dell’Unione Italiana è arrivata in ritardo, visto che è stata inviata il giorno della riunione di governo. Le comunicazioni che riguardano la Comunità Nazionale Italiana o Ungherese e che sono indirizzate o al presidente del governo, al governo o al parlamento vengono poi girate all’ufficio governativo per le nazionalità del governo della repubblica di Slovenia o alla Commissione parlamentare per le nazionalità; e a sua volta l’ufficio per le nazionalità contatta i due deputati che rappresentano le comunità nazionali per decidere sul da farsi. Nonostante il ritardo noi siamo assolutamente disponibili a collaborare con tutti i nostri connazionali in Slovenia e Croazia e con tutte le istituzioni, non soltanto quelle comunali, che operano nell’ambito della CNI. Io sono disponibile ad una collaborazione diretta sia con tutti i connazionali sia con tutte le istituzioni. Tutti possono contattarmi per mail o tramite il mio ufficio alla CAN Costiera o attraverso gli altri usuali canali di comunicazione".
Ci sono elementi in questa lettera di cui lei si farà carico?
"Qualche elemento in futuro potrebbe essere necessario per facilitare ulteriormente la vita non soltanto dei nostri connazionali, ma di tutti coloro che vivono nell’area transfrontaliera. Sono pronto a collaborare con tutti, sono molto disponibile e quindi tutte le proposte che mi verranno fatte saranno portate avanti tramite l’ufficio per la nazionalità, il governo o attraverso il parlamento".
Lei in un futuro decreto non esclude ulteriori aperture?
"Io credo sicuramente che ci saranno. Purtroppo, i decreti non mancheranno. Come abbiamo visto in primavera si susseguivano ogni due tre settimane. In questa fase i governi hanno già acquisito una notevole esperienza in materia di misure di contenimento. Ora si sta avvicinando la stagione fredda e avremo tante difficoltà da affrontare e da risolvere per migliorare la vita di tutti i nostri connazionali dall’una e dall’altra parte del confine".
Stefano Lusa