I quindici consiglieri presenti alla seduta concordi sulla necessità di inviare a sindaci e vicesindaci italiani, alle Comunità degli Italiani dei comuni e delle città bilingui la proposta di "statuto modello" elaborata tempo fa dal Consiglio, proposta che, vista l'eterogeneità nel grado di tutela a livello locale, offre un modello armonizzato, standardizzato di difesa dei diritti minoritari. Sarà inviato agli stessi indirizzi pure il Decreto sul bilinguismo, documento che il Consiglio ha accolto a fine ottobre e che in 18 punti regola l'uso della lingua italiana sia nelle scritte che nella manifestazioni pubbliche ed include, oltre che al controllo delle applicazioni, pure le eventuali sanzioni per gli inadempienti. "Urge un impegno congiunto di tutti i connazionali e un coinvolgimento di quelli impegnati politicamente" si è sentito dire a Torre dove è stata lamentata l'indifferenza e la poca volontà dei rappresentanti locali della CNI nel far rispettare i diritti minoritari, specie quelli acquisiti. Il Consiglio della minoranza ha accolto - come ci rileva il presidente Gianclaudio Pelizzer, la proposta per l' istituzione di un Ufficio sul bilinguismo. "Abbiamo pensato un ufficio che dal punto di vista strategico all'inizio abbia delle mansioni più limitate rispetto a un eventuale futuro - dichiara Pellizzer ai nostri microfoni - Nel senso che per adesso questo ufficio dovrebbe tradurre tutti i materiali che saranno richiesti dalle amministrazioni comunali, lì dove ce ne fosse bisogno. Mentre poi potremmo avere questo ufficio come un punto di riferimento per i connazionali per denunciare, ad esempio, il mancato rispetto del bilinguismo".
Apprezzata la presenza a Torre di Felice Žiža, deputato italiano al Parlamento di Lubiana che intervenendo più volte ha spiegato la situazione slovene nel campo dei diritti minoritari e la loro applicazione. Ospite della riunione anche Ezio Giuricin che a nome del Circolo Istria ha illustrato in un coinvolgente intervento gli esiti del recente convegno di Trieste sul futuro per gli italiani dell' Adriatico orientale.