Non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione il consigliere e vicesindaco di Pola, Bruno Cergnul. “Nessun commento”, ha detto alla nostra richiesta di spiegare la sua posizione sulla vicenda come pure il suo voto contrario alla decisione del Consiglio, anticipato addirittura dalla sua richiesta di rimuovere il punto dall’ordine del giorno. Proposta non accolta dall’organismo che invece - dopo aver discusso sull’argomento - ha accolto un comunicato nel quale, tra le altre cose, si rileva che l’autonomia e l’identità delle nostre istituzioni scolastiche, sancite da atti internazionali e nazionali, non si toccano. Alla Città di Pola inviato, dunque, un no corale alla ventilata ipotesi di accorpamento di alcune sezioni croate nell’asilo italiano Rin Tin Tin.
“Unire sezioni o addirittura un asilo con lingua d’insegnamento croata a quello italiano comporterebbe, oltre che la perdita dell’autonomia e dell’identità nazionale, un depauperamento linguistico che per una minoranza può essere deleterio”, ci ha detto Gianclaudio Pellizzer riferendosi sia all’indipendenza delle strategie di sviluppo delle istituzioni CNI sia alla possibile riduzione dell’uso della lingua italiana nelle poche istituzioni dove essa è ancora usata. “Sono convinto che l’iniziativa emersa in Consiglio cittadino polese non abbia questo indirizzo ma sia una presa di posizione razionale e poiché non ci sono più spazi di iscrizione negli altri asili di Pola abbia ventilato questa ipotesi senza tenere conto di tante altre cose ovvero delle peculiarità, delle specificità della nostra istituzione”, ha affermato ancora Pellizzer aggiungendo di essere fiducioso e convinto che la municipalità polese saprà trovare soluzioni giuste per garantire a tutti un’educazione prescolare adeguata senza intaccare la specificità dell’asilo Rin Tin Tin.
Il presidente dell’Unione italiana, Maurizio Tremul, presente ieri sera a Verteneglio come ospite e chiamato a commentare la vicenda, ci ha precisato che ugualmente al comunicato stampa pubblicato qualche giorno fa può ribadire la sua opinione personale alla quale – sicuramente - faranno seguito le prese di posizione degli altri organismi UI. “La mia idea è chiara e coerente con i principali documenti dell’Unione italiana che parlano d’indipendenza e autonomia delle istituzioni CNI, perciò l’asilo Rin Tin Tin deve rimanere autonomo e indipendente”, ha detto Tremul rilevando che non sussistono motivi per inserire delle sezioni non in lingua italiana. “E questo non perché non si voglia essere solidali o vicini ma perché nel momento in cui abbiamo conseguito un asilo italiano autonomo è giusto che questo rimanga asilo italiano autonomo”, ha detto ancora il presidente UI che ha concluso: “Non possiamo tornare indietro e deve essere chiaro che continueremo ad essere contrari - in tutte le sedi - verso qualsiasi ipotesi che ci porta a perdere soggettività e autonomia”.
Lionella Pausin Acquavita