Entrata a far parte della grande famiglia FUEN l’11 settembre scorso nel corso del Congresso triestino della Federazione europea che accomuna i gruppi nazionali e linguistici del vecchio continente, l’Unione italiana è stata dunque invitata a partecipare a questo incontro dedicato a un tema che in questo momento è di grande attualità per la CNI e specie per la parte che vive in Slovenia dove è in corso il percorso di regionalizzazione del paese. “Siamo qui per ascoltare la buona prassi di altre aree europee ma anche per dare il nostro apporto e contributo su questioni che ci vedono impegnati da anni e che portiamo avanti pure attraverso progetti europei che tendono alla valorizzazione delle lingue minoritarie, al miglioramento dei rapporti tra gli stati e sono occasione in più per lo sviluppo turistico ed economico che è uno degli argomenti dell’incontro finlandese” ci ha detto il presidente UI Maurizio Tremul rilevando come “anche in questo contesto siamo un esempio più unico che raro poiché - pur divisi in due stati- continuiamo a operare in maniera unitaria e poi perché abbiamo una rete di collaborazione ben affermata con altre minoranze di questi territori ed in primo luogo con la comunità slovena in Italia”.
Particolarmente interessante la presentazione sull’autonomia delle regioni dei paesi nordici come modello di sviluppo delle minoranze e sul ruolo e attività che il Consiglio d’Europa e l’Unione europea dovrebbero avere nel rafforzamento del ruolo dei gruppi etnici. “Pur ritenendo la nostra prassi e i nostri modelli molto avanzati ,qui siamo ad esempi di collaborazione all’ avanguardia, molto progrediti; tanto per fare un esempio il convegno si svolge in una struttura che è un centro congressi- alberghiero e culturale finanziata dai governi di Finlandia e Svezia per la Comunità svedese che vive a Helsinki che è città bilingue, e dunque costruito per promuovere la presenza svedese in Finlandia” ci ha raccontato Tremul rilevando che anche questo potrebbe essere un esempio da seguire.
“C’è questo processo di regionalizzazione in Slovenia e ricordiamo che noi come Unione italiana siamo stati i primi già due anni fa ad adottare delle delibere e iniziative affinché Capodistria, Isola, Pirano e Ancarano diventino provincia autonoma, prima ancora che qualche comune o altre strutture della CNI avanzassero questa proposta il che è positivo che la nostra idea abbia attecchito” ci ha affermato Tremul aggiungendo: “Lo stesso vale per l’ Istria croata che dovrebbe avere maggior autonomia e ci dovrebbe essere maggiore integrazione e una collaborazione più forte tra le due Istrie e anche poi con la parte italiana; quindi ci sono idee che cucinano da anni, bollono in pentola ma che non si sono ancora concretizzate e questa esperienza di Helsinki potrebbe esserci utile per avanzare delle idee concrete da proporre nella nostra area in una collaborazione allargata non soltanto negli ambiti CNI ma a tutti soggetti politici del nostro territorio”.
Al termine Tremul , anche per chiarire- come ha detto - alcune cose che vengono dette ultimamente ha voluto sottolineare : “Tutto questo è azione politica dell’ Unione italiana che dunque non fa solo cultura anche se non va dimenticato che nel senso greco e originario del termine fare cultura è fare politica”.
Lionella Pausin Acquavita