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Continua la campagna dell'Unione degli Istriani per la revoca delle onorificenze italiane a Tito. Molto attiva sui social media, l'associazione, che ricordiamo essere dal 2007 fuori dalla Federazione delle associazioni degli esuli e che rappresenta una parte importnate del mondo dell'esodo, in queste ore tenta di coinvolgere nella sua iniziativa anche l'Unione Italiana. E nel chiedere retoricamente "perché la minoranza italiana in Istria non sostiene la richiesta di revoca di onorificenze italiane a Tito?" punta il dito sui vertici e sulle istituzioni della Comunità degli italiani di Slovenia e Croazia e soprattutto sul Presidente della UI Maurizio Tremul, al quale viene chiesto di intervenire a sostegno della revoca del "Cavalierato concesso al presidente jugoslavo nel 1969 da Saragat". I vertici dell'Unione italiana e lo stesso Maurizio Tremul, interpellati telefonicamente, hanno scelto di non rispondere.

D'altronde che non corra buon sangue tra taluni attori delle due associazioni è una storia risaputa, e ciò fa sì che l'invito dell'Unione degli Istriani possa suonare alle orecchie di alcuni più come una provocazione che come un vero e proprio appello. Un sospetto che viene rigettato con forza dal Presidente dell'Unione degli Istriani Massimiliano Lacota, che dice invece di voler veramente sapere cosa pensa l'Unione italiana, che da anni "porta fiori sulle foibe e partecipa alla cerimonia al Quirinale del Giorno del Ricordo" riguardo la loro iniziativa, a favore della quale si sono già espressi i Consigli regionali del Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria, oltre ad una serie di altre istituzioni pubbliche e private.

Foto: BoBo