Nell'ottava sessione ordinaria del Consiglio della Comunità autogestita della nazionalità italiana di Pirano, tra i punti all'ordine del giorno si è dibattuto in particolare sulla candidatura della città istroveneta come "Capitale europea della Cultura" per l'anno 2025, ma dovrà lottare con altre “agguerrite avversarie” come il binomio Gorizia e Nova Gorica, ma anche Lubiana, Lendava e Ptuj. Una grande opportunità secondo i consiglieri presenti, come spiegato dal presidente Andrea Bartole:
"È un progetto al quale il sindaco teneva molto da subito, dall'inizio del suo mandato. Però purtroppo solo dopo l'approvazione del bilancio si è voluti partire con le attività. Ora si sta preparando il progetto di massima e come Comunità Nazionale Italiana ci sentiamo di essere inclusi in un eventuale progetto di preparazione".
Progetto che ritenete positivo sia per la città che per la comunità Nazionale?
"Ma già la preparazione del progetto stesso e dei contenuti che riguardano la candidatura a capitale europea della cultura permette alla comunità di includersi in un discorso più ampio e che appunto, sottolineando i contenuti culturali, dei quali noi siamo custodi e portatori ci mette sicuramente in evidenza".
Pirano oltretutto vuole presentarsi insieme anche alle altre realtà costiere...
"Sì esatto e questo è un punto di forza, cioè dimostrare la collaborazione intercomunale tra i 4 comuni costieri, quindi Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano come portatore del progetto".
Come portatori del progetto, ma anche per una suddivisione degli oneri eventuali che si dovranno affrontare per portare avanti questa candidatura?
"Esatto, si tratta di cifre imponenti e quindi suddividerle in più partner è una cosa sicuramente agevolante per chi partecipa e quindi è possibile programmare diversi contenuti, ma anche ridurre alla fine le spese".
Andrea Bartole, un'ultima considerazione: in questo progetto quale potrebbe essere la peculiarità vincente della città di Pirano?
"Beh, Pirano ha tanta storia, tanto patrimonio, a partire dalle saline, a partire da Tartini, a partire dai palazzi storici e quindi abbiamo veramente tanto da mostrare e tanto da offrire".
Davide Fifaco