La Comunità degli Italiani Santorio Santorio di Capodistria, insieme ad Info-Libro e la Comunità degli Italiani di Crevatini ha presentato a Palazzo Gravisi una conferenza dedicata alla storia del fumetto italiano tra le due Guerre Mondiali, incentrata in particolare sull'attività editoriale della Casa Editrice Nerbini. Sentiamo Davide Fifaco.
Due i principali relatori della conferenza sull'attività editoriale della Casa Editrice Nerbini, protagonista e prima fautrice del fumetto moderno in Italia, promotrice di grandi ed importanti innovazioni, su tutte l'invenzione del "baloon", la particolare scrittura dei dialoghi dei protagonisti all'interno appunto della "nuvoletta" invece che in una didascalia, come ci ha spiegato proprio uno dei due relatori, Costantino Nerbini, discendente del fondatore della casa fiorentina: "io penso che questa sia l'innovazione più importante, più grandiosa insomma, al di là poi del successo di questo o quel personaggio. Questa è stata veramente un'invenzione, una trovata tutta fiorentina e tutta della casa editrice".
Mostra nata proprio per portare alla conoscenza del pubblico il fenomeno editoriale che sancì l'affermazione del fumetto, come ci ha spiegato il curatore dell’esposizione, Dario Fontana: "l'evoluzione del fumetto italiano è iniziata con la Nerbini. Prima avevamo il condizionamento del "Corriere dei Piccoli" e tutte le pubblicazioni per l'infanzia seguivano quel modello. Questo non permetteva lo sviluppo di una scuola italiana del fumetto. Con Nerbini, poi con Mondadori, poi con "Il Vittorioso" e poi con "L'Intrepido" si sono formate varie scuole del fumetto in Italia, che hanno permesso agli artisti di appropriarsi del "linguaggio fumetto", perché i primi disegnatori di fumetti italiani provenivano dal mondo dell'illustrazione, quindi non avevano pratica del linguaggio fumetto. Man mano che si è andato avanti con le pubblicazioni questa pratica è venuta fuori, fino a che la scuola italiana del fumetto in qualche caso ha superato anche quella americana".