Convocata esattamente a un anno dall'ultima riunione in presenza, l'Assemblea dell'Unione italiana è riuscita ad evadere soltanto un terzo dei 34 punti all'ordine del giorno tra i quali va senz'altro ricordata l'approvazione del Bilancio consuntivo dell'ufficio capodistriano dell'UI, l'approvazione dell'accensione di un mutuo bancario a medio termine per un importo massimo di 600 mila euro necessari ad assicurare liquidità finanziaria per la ricostruzione di un'ala di palazzo Gravisi-Buttorai di Capodistria nell'ambito del progetto europeo "PRIMIS", nonché la ridestinazione di circa 630 mila euro di fondi non utilizzati delle convenzioni pregresse: 200 mila dei quali dovrebbero andare al restauro della Comunità degli italiani di Salvore.
In apertura dei lavori, nella parte dedicata ai saluti, è stata toccata la questione dell'unitarietà della CNI, argomento in discussione in quest'ultimo periodo tra la componente italiana di Slovenia. Ed è stato il presidente della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana, Alberto Scheriani - che ha presenziato alla seduta umaghese assieme al deputato italiano al Parlamento di Lubiana Felice Žiža - ad aprire l' argomento. "La mia presenza oggi ad Umago vuole dimostrare che non sono contrario all'unitarietà della minoranza e che rispetto il ruolo dell'Unione italiana" ha detto Scheriani ribadendo la volontà di collaborare congiuntamente, ciascuno nel proprio ambito istituzionale, per il rafforzamento della comunità nel suo insieme. Scheriani ha quindi annunciato che si sta lavorando sulla stesura di un Accordo tra Unione Italiana e Can costiera. Parole condivise pure dal deputato Žiža che ha confermato il ruolo centrale dell'UI che unisce e rappresenta tutte le Comunità degli italiani e quindi tutti i connazionali iscritti ai sodalizi. Žiža si è inoltre dichiarato pronto a visitare le CI per spiegare funzione e ruolo delle CAN.
Messaggio forte e chiaro quello arrivato dal Console generale d'Italia a Fiume, Davide Bradanini, che ha detto: "Continuare a lavorare assieme senza scordare mai che l'unitarietà e la coesione danno forza, peso politico e autorevolezza alla Comunità nazionale italiana ed anche perciò sono valori che vanno difesi e salvaguardati".
E mentre il presidente dell'Assemblea Paolo Demarin e quello della Giunta esecutiva Marin Corva si sono limitati ad annunciare una prossima seduta dedicata all'argomento, il presidente dell'UI Maurizio Tremul ha invece affermato che: "La richiesta partita dalla Can costiera e sostenuta dal deputato, di avere un rappresentante in seno al Comitato di coordinamento per le attività della CNI in Croazia e Slovenia non è stata mai motivata; non si è mai capito quale sarebbe il problema che andrebbe a risolvere, i vantaggi e le migliorie". Negli interventi fatti da Scheriani e Žiža, Tremul ha comunque colto una marcia indietro importante in quanto è stata ribadita l'importanza dell'Unione italiana, dell'unitarietà e della rappresentanza che l'UI porta avanti in Slovenia e Croazia. Tremul si è dichiarato favorevole a un accordo che soddisfi entrambi le parti e ha ricordato quello sottoscritto nel marzo del 1997, accolto dai governi di Lubiana e Zagabria e diventato parte integrante dello Statuto dell'Unione Italiana; accordo che stabilisce le competenze dell'UI tra le quali c'è quella di rappresentare unitariamente la Comunità italiana in Slovenia e Croazia e nei confronti dell' Italia.
"Poiché non sono emerse ragioni oggettive per modificarlo, si potrebbe partire da questo accordo e rafforzare così la collaborazione tra UI e CAN costiera ognuno nell'ambito delle proprie prerogative" ha detto Tremul ricordando inoltre come lo Statuto dell'Unione prevede la possibilità di adesione delle CAN all'UI. Da qui l'invito alla CAN costiera si associarsi all'UI. "In questo modo - ha concluso il presidente dell'Unione Italiana - si risolverebbero subito molte delle questioni legate alla collaborazione".
Lionella Pausin Acquavita