Il dibattito pubblico sulla riforma dell'Unione Italiana ha fatto tappa alla sede della Scuola Elementare Italiana "Piero Paolo Vergerio il Vecchio" di Capodistria, dove sono stati coinvolti i dirigenti scolastici delle Istituzioni Prescolari, Elementari, Medie Superiori e Universitarie ed i Consulenti Pedagogici della Comunità Nazionale Italiana. Si è parlato delle principali problematiche che la minoranza deve affrontare in ambito scolastico. Nell'ambito del processo di riforma istituzionale e strutturale dell'Unione Italiana, che come ha decretato l'Assemblea porterà ad un nuovo Statuto con un processo che si svolgerà in più fasi. Aperta già da qualche mese la prima fase, quella dei dibattiti pubblici.
Fase che si sta avviando alla conclusione e che ha visto un incontro specifico, sul processo di Riforma della UI con i Dirigenti scolastici delle Istituzioni Prescolari, Elementari, Medie Superiori ed Universitarie della CNI e con i Consulenti Pedagogici della CNI stessa.
Durante il dibattito sono emerse alcune delle difficoltà con le quali i docenti devono confrontarsi quotidianamente, come l'attuale assenza di libri di testo aggiornati, una lacuna che comunque grazie al coinvolgimento della EDIT si sta risolvendo.
Ma sentiamo le considerazioni del presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, su questo incontro: "sono emerse alcune problematiche concrete ma anche alcune questioni di principio. C'è grande consapevolezza della responsabilità che le scuole e l'Unione Italiana devono avere. Su questo settore c'è la volontà di ampliare la collaborazione, di rafforzarla e di individuare quanto prima una strategia, quanto più condivisa per far fronte alle difficoltà ed alle sfide, ma anche delle opportunità che si pongono davanti a noi. Il secondo spunto interessante è sicuramente quello legato alla necessità di sviluppare dinamiche comuni per quanto riguarda i libri di testo. Un altro spunto importante è poi la carenza e la mancata attuazione di tante attività che erano di competenza dell'Università Popolare di Trieste, che non sono state attuate e che creano profondi disagi per le nostre scuole, per i nostri docenti e per i nostri ragazzi".
Davide Fifaco