Quasi 280 mila euro che l’Unione Italiana aveva ipotizzato di “ridestinare” a varie attività, sono stati indicati come fondo da restituire dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiano, che ha precisato che ai sensi della vigente Convenzione tra il Ministero stesso, l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste, non risulta la possibilità di percorrere la strada di “ridestinare” fondi relativi a progetti anteriori al 2017. Il Ministero chiede quindi la restituzione della somma, “per attività non realizzate ex legge 73/2001”.
Inoltre, la Cooperazione Internazionale ha stabilito che il fondo di Riserva per L’Unione Italiana, che ammonta a 700 mila euro, sia ridotto a 250 mila euro e che i rimanenti 450 mila euro siano versati all’erario. L'importo totale che la UI dovrà quindi restituire quasi 750 mila euro.
Paolo Demarin, presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, ha inviato una missiva al Ministero per gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in cui evidenzia che la Comunità Italiana in Slovenia e Croazia ha sempre combattuto per la propria identità e che i mezzi finanziari che si pensava di “ridestinare” erano necessari per la realizzazione di progetti strategici, legati al mondo scolastico.
Marin Corva, presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, ha invece scritto una serie di osservazioni alla Direzione Generale per l’Unione Europea, nella persona di Vincenzo Celeste, in cui precisa che l’Unione Italiana certamente rispetterà i termini richiesti e procederà con il versamento della somma, ma chiede al contempo di rivedere la posizione del Ministero in merito al taglio dei Finanziamenti alla Comunità Italiana. In particolare, sottolinea che i mezzi finanziari da restituire potrebbero essere altrimenti utilizzati per assicurare alle Comunità Italiane di Salvore e di Levade-Gradigne una sede adeguata dove svolgere le proprie attività.
Sempre in una lettera a firma congiunta, Marin Corva ed il presidente della UI, Maurizio Tremul spiegano come i quasi 750 mila euro che l’Unione Italiana è chiamata a restituire potrebbero essere investiti in progetti strategici.
Non mancano inoltre le osservazioni specifiche dei titolari dei vari settori delle attività della UI, ovvero dei responsabili della Cultura ed Arte, delle Attività Giovanili, degli Affari Giuridico-amministrativi, dell’Imprenditoria e comunicazione e delle Istituzioni prescolari, scolastiche ed universitarie, che, ognuno per i propri campi di competenza, spiegano le attività che dovranno venire ridimensionate o cancellate.
L’Unione Italiana ora attende una risposta da parte del Sottosegretario agli Affari Esteri e della Cooperazione Sociale, l’onorevole Ivan Scalfarotto o da Ministro Plenipotenziario Vincenzo Celeste (o chi per loro) entro l’11 ottobre. Se un responso non verrà comunicato, il Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana firmerà il versamento in favore della tesoreria del Ministero.
Davide Fifaco