Presentato presso la Casa di cultura di Crevatini, il volume "La varietć dialettale del capodistriano" della dialettologa e docente universitaria Suzana Todorović. Il libro š la traduzione in italiano del medesimo libro pubblicato dalla casa editrice Libris lo scorso anno. Coeditore della traduzione in italiano la Comunità degli italiani di Crevatini che assieme alla CAN di Capodistria ha finanziato il progetto.
Una monografia scientifica e allo stesso divulgativa sulle parlate dialettali di Villa Decani, Crevatini e Scoffie. La traduzione, o meglio la trasposizione in lingua italiana del volume pubblicato nel 2017, è stata curata da Devana Jovan e Laura Castegnaro. Il dialetto, è stato sottolineato nel corso della serata promossa dalla Comunità degli italiani di Crevatini, è una lingua a tutti gli effetti e va pertanto "trattata" come tale, con le sue regole, la sua grammatica e le sue specificità. L'autrice rileva che "in questo libro cerco di illustrare la varietà dialettale del capodistriano facendo ricerche in tre paesi dell'entroterra capodistriano. Da una parte metto a confronto le due parlate risane del dialetto istrosloveno, quella di Villa Decani e quella di Scoffie, e dall'altra parte mi concentro sulla parlata dialettale crevatinese di matrice istroveneta."
Il volume è stato realizzato anche grazie all'apporto degli informatori, abitanti locali che hanno fornito all'autrice preziose informazioni sulle tipiche espressioni dialettali, ma anche testimonianze scritte e fotografie presenti nel libro. Per Crevatini fondamentale è stato il contributo fornito da Nadia Bonifacio, la cui fotografia da bambina sui banchi di scuola arricchisce la copertina del libro, tra gli informatori anche la presidente della Comunità degli Italiani Maria Pia Casagrande e il compianto Gianni Scheriani.
La pubblicazione del volume è stata salutata anche dal presidente della CAN Costiera Alberto Scheriani. "Siamo molto contenti di questa pubblicazione perchè parla della nostra lingua, della lingua che si parla sui monti di Muggia - ha dichiarato ai nostri microfoni - avevamo già presentato l'edizione slovena del libro a Capodistria, ora ci voleva la traduzione in lingua italiana. Non poteva mancare. Come Comunità Autogestita Costiera già due anni fa abbiamo presentato una richiesta affinchè la nostra parlata dialettale istroveneta venga tutelata anche dallo stato sloveno. Ad oggi ancora nessuna risposta, ma restiamo fiduciosi, sono sicuro - ancora Scheriani - che una risposta ci sarà e sarà positiva." (ld)