Sarà Marko Gregorič uno dei componenti della nuova Giunta Esecutiva di Unione Italiana. Il presidente della Can di Isola sarebbe stato voluto da Marin Corva per le sue competenze in materia di bandi europei. Dovrebbe occuparsi di progettazione, ma soprattutto di istituzioni ed anche di collaborazione internazionale. All’isolano andrebbe il gradimento unanime dei consiglieri dell’Assemblea UI eletti in Slovenia. Il presidente della Giunta collabora con Gregorič da tempo negli uffici amministrativi dell’Unione. Stando ai soliti bene informati Gregorič potrebbe rappresentare una valida spalla per Corva.
Il presidente della Giunta, per ora, non si sbottona sui nomi. La composizione del suo gabinetto sarà nota lunedì, quando Corva inoltrerà la proposta di nomina all'Assemblea di Uniojne Italiana, assieme al programma di lavoro dettagliato per il prossimo quadriennio. Un organismo che, comunque, sarà più piccolo rispetto a quella che Corva vorrebbe. Le regole impongono che la Giunta sia composta da cinque nomi, ma se l’Assemblea darà luce verde il suo presidente vorrebbe ampliarla a sette. Sulla questione è stato già avviato un ampio giro di consultazioni e a quanto sembra il suo proposito godrebbe di un sufficiente consenso.
Per disegnare l’esecutivo, in queste settimane, Corva ha intessuto una serie di fitti colloqui, con presidenti di comunità, consiglieri d’assemblea ed esponenti più o meno influenti della comunità nazionale italiana. Il presidente dell’Unione, Maurizio Tremul, in questo momento sarebbe l’unico, oltre a Corva, a conoscere quella che sarà la precisa composizione della Giunta; ma, a quanto pare, Tremul non avrebbe giocato nessun ruolo nella scelta dei giuntini. Tra i nomi del suo esecutivo, comunque, non ci sarebbe nessuno tra quelli che hanno ricoperto l’incarico nelle scorse legislature. Stando sempre a notizie arrivate da ambienti vicini al nuovo presidente della Giunta, quest’ultimo, più che sulla distribuzione territoriale avrebbe puntato sulle competenze, sulla fiducia che lui stesso ripone nei confronti dei suoi futuri collaboratori, ma soprattutto sull’incondizionata disponibilità che gli avrebbero offerto. Dal punto di vista anagrafico la Giunta dovrebbe essere molto giovane, mentre i cinque nomi che ancora mancano dovrebbero essere tutti di donne.