
Tavolo di lavoro affollato stamani a Palazzo Gravisi Buttorai per questo primo incontro di lavoro nel corso del quale -come ha rilevato Felice Ziza - si sono voluti sentire pareri, disponibilità e suggerimenti. “Tutti gli intervenuti hanno espresso ampia disponibilità e interesse e sono motivati ad andare avanti per arrivare alla stipula del trattato italo-sloveno previsto dal Memorandum d’intesa del 1992”, ha raccontato il deputato al termine della riunione che si è svolta a porte chiuse ed ha aggiunto: “Abbiamo naturalmente parlato anche dei contenuti da inserire nel documento, contenuti che naturalmente verranno messi in discussione in un secondo tempo." In un’ottica di reciprocità positiva, tra questi – ci è stato detto - rientra la rappresentatività parlamentare e regionale per la Comunità slovena in Italia, ma ci sono poi tutta una serie di tematiche comuni legate al mondo della cultura, dell’informazione, delle scuole, al problema dell’equipollenza dei titoli di studio e così via. Un incontro che anche il presidente della “Costiera” Alberto Scheriani e il presidente dell’UI Maurizio Tremul hanno definito positivo. “Se un lungo viaggio inizia con un primo passo allora noi questo primo passo oggi l’abbiamo fatto”, ha affermato il primo, mentre Tremul ha voluto soffermarsi sulle specificità della CNI ricordando che “va tenuto conto che noi siamo un corpo unitario e che quindi va considerata l’unitarietà della Comunità italiana di Slovenia e Croazia e la sua rappresentanza unitaria data dall’ Unione italiana." Piena disponibilità alla collaborazione è stata espressa pure dalla minoranza slovena, rappresentata nell’occasione dai rappresentanti delle due associazioni apicali SKGZ e SSO nonché dall’Unione slovena. “Ci si affida ora alla disponibilità dei governi ad intraprendere questo percorso”, hanno detto, ed in questo contesto il presidente della Confederazione delle organizzazioni slovene Walter Bandelj è stato ottimista sostenendo come “un’azione congiunta delle due comunità nazionali ma anche un contesto storico favorevole può far accelerare i tempi” ed ha ricordato inoltre: “Il gesto storico di Mattarella e Pahor ha avuto un effetto positivo e questo effetto positivo inserito nel contesto del territorio ed in quello politico può facilitare il nostro cammino." Presenti all’incontro capodistriano, come si diceva, pure i vertici dell’Università popolare di Trieste che, come spiegato dal presidente Edvino Jerian, si sono soffermati su alcuni aspetti di carattere tecnico che interessano la parte di attività che svolgono a favore della CNI mentre il presidente della FederEsuli Renzo Codarin ha detto: “Siamo osservatori attenti perché ci interessa il benessere della nostra Comunità italiana sia in Slovenia che in Croazia; ogni miglioramento è benvenuto perché è una memoria che continua.”

L.P.A.