Il dubbio riguardava l'assegnazione dei punti ai candidati in base alle preferenze e nello specifico in caso di mancata espressione di tale preferenza. Il sistema di voto per il deputato della comunità nazionale italiana (e ungherese) alla Camera di Stato prevede infatti che ai candidati sia assegnato un punteggio in base all'ordine di preferenza espresso dall'elettore tramite graduatoria.
Dopo consultazioni con la Commissione centrale elettorale, la Commissione della nona unità, incaricata del voto per il deputato al seggio specifico in Parlamento, ha deliberato le principali disposizioni sulle modalità di voto per i connazionali che andavano ancora chiarite.
, membro della Commissione ci spiega che "in caso in cui il candidato non venga anteceduto da un numero che corrisponde ad un numero in successione, questi candidati non otterranno nessun punteggio".
Nello specifico rileva che "al candidato al quale verrà per esempio anteceduto il numero 1, quel candidato riceverà 3 punti, se per caso su queste schede elettorali vi saranno altri due candidati che non verranno contrassegnati in nessun modo, questi candidati non avranno alcun voto."
In vista del voto del 3 giugno restano da definire, sempre in accordo con la Commissione elettorale centrale, alcuni particolari come le disposizioni da inviare ai comitati di seggio sulla validità delle schede in casi specifici.
Andrea Bartole a nome della Commissione elettorale particolare ribadisce qual è il modo corretto di compilare la scheda elettorale. "La cosa più importante che viene confermata anche dopo questa riunione, è che le schede elettorali devono essere compilate in modo che sia chiaro l'ordine di successione e quindi la graduatoria. I candidati devono essere anteceduti da un numero che in questo andrà dall' 1 al 3, in ordine di preferenza. Al più gradito il numero 1 e successivamente gli altri, al secondo e terzo posto. Questo tipo di votazione è quella corretta." (ld)