Obiettivo del progetto "tARTini" è la conservazione del patrimonio culturale dell'area transfrontaliera, favorendo lo studio, la tutela e la promozione del lascito culturale del celebre violinista Giuseppe Tartini nato a Pirano nel 1692. Grazie al progetto, del valore complessivo di 1.250.000 euro, è stata parzialmente ristrutturata la casa natia del maestro, oggi sede della locale comunità degli italiani che porta il suo nome, allestito un nuovo percorso museale in collaborazione con il Museo del Mare Sergej Mašera (che già curava la stanza ricordo dove è custodito il violino originale di Tartini) e reso possibile l'acquisto di nuove attrezzature.
Per il Comune di Pirano, lead partner dell'iniziativa, è un progetto dalle enormi potenzialità in campo culturale e turistico anche nell'ottica di una collaborazione più ampia per la candidatura di Pirano a capitale europea della cultura 2025. Il sindaco Genio Zadkovič, ai nostri micorofoni, ha rilevato che "questo progetto ha un grandissimo valore, è un grande evento siccome abbiamo aperto le porte della casa natale di Tartini e adesso fa parte delle vie del museo aperte al turismo. Abbiamo valorizzato l'opus del maestro Tartini che è enorme, grandissimo."
30 mila euro è il contributo della Comunità degli italiani Giuseppe Tartini a questo progetto, più ampio, ma soprattutto la sede è stata ristrutturata e tra poco le attività, al suo interno, riprenderanno a pieno ritmo. La presidente del sodalizio Manuela Rojec: "E' la fine di un grande impegno e allo stesso tempo un percorso che sta per iniziare perché adesso abbiamo la casa ma in questa casa dobbiamo metterci tutti i contenuti. Dobbiamo fare quello che avevamo sognato tre anni fa quando abbiamo aderito al progetto; aprire la sede ai nostri soci prima di tutto, aprirla ai musicisti che già ci stanno chiamando per poter organizzare dei concerti e dei masterclass, aprirla al turismo quando le nostre attività riposano e fare di casa Tardini quello che è sempre stata in realtà, un centro di cultura per chi ama la lingua, per chi ama la comunità, per chi ama l'arte e per chi ama stare insieme."
"Questa casa vivrà soltanto se la comunità continuerà a svolgere in casa e le sue attività", ancora la Rojec ai nostri micorofoni, "devo ringraziare anche l'architetta che ha realizzato il percorso museale che è stata la prima a dire che il percorso deve andare a braccetto con le attività dei nostri soci; perché se tu non vivi la casa, se tu non la riempi di musica, di parole, di risa è inutile. Torno a ripetere il percorso è stato formulato in modo tale da permettere la coesistenza, la simbiosi tra comunità e polo museale."
La ristrutturazione dell'edificio rappresenta uno dei risultati più importanti del progetto Interreg Italia Slovenia che vede capofila, come detto, il Comune di Pirano in partnership con il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, l'Università di Padova, il Segretariato dell'Iniziativa Centro-Europea (InCE), la Comunità degli Italiani di Pirano, il Festival di Lubiana. La riqualificazione e ristrutturazione della Casa natale di Giuseppe Tartini si inserisce nel disegno di un percorso di turismo culturale nell'area transfrontaliera, dove la conservazione e la promozione della eredità di Giuseppe Tartini rappresentano un patrimonio condiviso ed un'occasione di valorizzazione economica del turismo musicale. Ed è già iniziato il conto alla rovescia per un altro importante anniversario, i 250esimo della morte di Tartini il 26 febbraio 2020 che, è stato annunciato, verrà ricordato con altri grandi eventi. (ld)