Continua a sollevare un polverone la stella rossa collocata sul grattacielo cittadino nell’ambito del programma di Fiume capitale europea della cultura 2020. Nelle intenzioni, simboleggia i 2.800 combattenti caduti per la liberazione del capoluogo quarnerino e la sua annessione alla Croazia nella nuova Jugoslavia di Tito. In seguito a quei fatti storici però, come ricordato dal capo dello stato Zoran Milanović a Pisino, tanti italiani furono costretti all’esodo per cui a ragione – parole sue - la stella rossa è al centro di tanti dilemmi. Per il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul la stella rappresenta un serio errore culturale, politico e di comunicazione. Per il presidente della Giunta esecutiva Marin Corva, un simbolo dei sistemi totalitari. Le loro dichiarazioni non sono state gradite dal sindaco Vojko Obersnel. In un comunicato stampa, afferma che sotto la stella rossa hanno combattuto per la libertà anche migliaia di partigiani italiani e che agli Italiani rimasti era stata promessa l’autonomia. Il simbolo partigiano per eccellenza ha scatenato anche dure reazioni della destra politica nazionalista. Un gruppetto di dimostranti ha incendiato una stella rossa in cartone nel centro di Fiume, con cartelli e slogan contro il sindaco Obersnel e l’artista Nemanja Cvijanović, autore della contestata installazione.
Valmer Cusma