Totale rappresentatività, sia dal punto di vista generazionale che da quello territoriale. Questo uno dei principali intenti della lista "Pirano Insieme", che su questo principio ha proposto le undici candidature per il Consiglio della CAN locale e le tre per il Consiglio del Comune di Pirano, ovvero Daniela Ipsa, Andrea Bartole e Gianfranco Giassi.
Bilinguismo, attenzione ai giovani senza però perdere di vista le esigenze degli anziani, valorizzazione del territorio e della locale tradizione culturale in sinergia con la scuola: questi alcuni degli obiettivi sui quali vuole lavorare la lista, come ci ha spiegato uno dei candidati al Consiglio della CAN, Dyego Tuljak:
"Era una nostra priorità quella di stare attenti che la nostra lista sia rappresentativa del territorio, proprio delle generazioni diverse, dai più giovani ai meno giovani, quindi con l'esperienza e le nuove idee, insomma un nuovo vento, una nuova aria. Però scherzando, anche durante l'incontro, abbiamo capito che nessuno di noi è imparentato o legato in alcun modo con gli altri candidati, quindi siamo proprio una lista completamente diversa e rappresentativa di tutto il territorio e di tutte le realtà della nostra comunità.
Tanti progetti possono essere occasionali, frutto di pochi incontri, ma quando si ha una visione più completa, con delle prospettive future, bisogna iniziare ad investire, a creare il gruppo, non è una cosa così immediata trovare persone che abbiamo voglia di lavorare e fare. Successivamente arriva la fase dei finanziamenti, delle collaborazioni con tutte le istituzioni locali ed internazionali. Per queste cose serve tempo, come del resto serve tempo per far diventare tradizionali alcune iniziative sul territorio. Non è un discorso che va fatto dall'oggi al domani, ma con una visione verso una prospettiva futura, capendo dove vogliamo essere tra un paio di anni.
Noi, come appartenenti alla Comunità Italiana, apportiamo una diversa prospettiva al nostro territorio, possiamo essere il punto di collegamento, non solo per il nostro comune, ma per tutta la Slovenia, con lo Stato italiano, possiamo insegnare agli altri abitanti del territorio la nostra lingua, le nostre tradizioni. Questo è sicuramente un valore aggiunto, sia per noi come gruppo ma più in generale per tutta la comunità ed il territorio".
Davide Fifaco