Un riconoscimento più che meritato e che va a coronare una lunga attività volta alla salvaguardia del patrimonio storico-culturale istriano . “Pirano è i suoi dintorni rappresentano il mio luogo natio, la mia casa ma sono innamorato di tutta l’ Istria che ho avuto modo di visitare in lungo ed in largo anche grazie al lavoro di meccanico agricolo che ho svolto fino al pensionamento” ci racconta Ruzzier aggiungendo che proprio con il pensionamento la sua passione per la storia e le tradizioni sono andate via via crescendo.
“Ho sempre sentito una forte attrazione nei confronti della Parenzana, quel trenino a vapore del quale mi raccontava mio padre. Ricordi che mi riportavano a un passato che ormai non c’è più e ai quali ho voluto dare una testimonianza materiale dipingendo una quarantina di quadri raffiguranti la vecchia ferrovia: stazioni, ponti, cavalcavia, tunnel. Un ciclo che ho esposto in una decina di mostre in Slovenia, Croazia de Italia e che hanno destato grande interesse proprio per la loro attestazione storica”. Usando ferro riciclato di biciclette - che oggi circolano sul tracciato ferroviario diventato pista ciclabile- Giulio Ruzzier ha realizzato pure alcuni modelli delle antiche locomotive della Parenzana, una delle quali è stata collocata qualche anno fa nel luogo dove sorgeva la smantellata stazione di Santa Lucia. Per Ruzzier la demolizione di quell’edificio ha rappresentato un inaudito atto di inciviltà e dice “nonostante le promesse ero sicuro che non l’avrebbero mai più ricostruita da un'altra parte ed ho avuto ragione”.
Oltre alla Parenzana, Ruzzier ha un altro motivo favorito “il vecchio tram che dal 1912 al 1953 circolava tra Pirano e Santa Lucia e che sono ancora in pochi a ricordare” ed è pure un appassionato di fotografia “ne custodisco migliaia nel mio computer, foto di una volta e attuali poiché ogni occasione è buona per scattarne una e magari condividerla con gli amici tramite Facebook” racconta il premiato.
Attivo sui social - media dove gestisce alcune pagine dedicate agli usi e costumi di una volta, Giulio Ruzzier parafrasando suo nipote ama definirsi “un nonno moderno” e raccontandoci della sua vita ricorda di aver iniziato a lavorare nel 1954 come apprendista nel cantiere di Pirano dove rimase per una decina di anni. “Poi ho cambiato varie aziende per occuparmi alla fine di riparazioni di macchine agricole, un lavoro che mi ha dato grandi soddisfazioni vista la mia passione per la terra essendo stato figlio di agricoltori. Una professione che mi ha fatto conoscere l’Istria, la sua gente, i dialetti, mi ha fatto percepire le differenze nella mentalità degli istriani della costa o dell’interno, della bassa e dell’alta Istria tutti però volti al lavoro e alla famiglia e alla salvaguardia di valori quali l’ onesta e il rispetto”.
Valori nei quali Giulio Ruzzier si riconosce perche dice “e’ questo l’ insegnamento che mi e’ stato dato dalla mia famiglia ed e’ questa l’ educazione che porto nel cuore assieme a questa terra delle tre lingue e dei tre popoli, assieme a quest’ Istria così diversa e così unica”.
Lionella Pausin Acquavita