“Una riunione costruttiva in un clima di collaborazione nella quale sono stati approfonditi alcuni argomenti con lo scopo unico di elevare il livello di bilinguismo in Istria” così il deputato italiano e vice-presidente del Sabor, Furio Radin al termine dell’incontro da lui organizzato. Ricordando che dallo scorso primo gennaio alcune competenze ministeriali sono state demandate alle regioni, il ministro Malenica, si è dichiarato convinto che quella istriana saprà gestire i nuovi impegni con la pluridecennale buona prassi adottata nei confronti della minoranza italiana. “I diritti sanciti dallo Statuto regionale e da quelli di Città e comuni vanno garantiti e applicati” ha affermato il ministro croato secondo il quale anche le altre municipalità dovrebbero prendere da esempio Rovigno e Buie dove nel 2018 ben cinquecento procedure amministrative sono state attuate in lingua italiana. Per quanto riguarda la realizzazione dell’accordo italo – croato sulla tutela delle minoranze del 1996 e specie nella parte che parla dell’uniformità di trattamento e dunque dell’allargamento dei diritti in tutto il territorio dell’insediamento storico, Malenica ha fatto capire di aver compreso i suggerimenti e ha affermato che “si cercherà di comprendere gli spazi di manovra e ci si ritroverà presto”.
“Oltre che a un promemoria sulla situazione dell’attuazione dei diritti degli italiani in Croazia a vari livelli dall’amministrazione pubblica alla scuola, dalle attività giudiziarie ai media e alla cultura abbiamo consegnato al ministro un documento che fa lo stato dei diritti garantiti nell’ ex Jugoslavia agli italiani dell’ ex zona B e di Rovigno, in modo tale che ci sia una base per poter concretamente decidere come attuare gli articoli due e tre del Trattato italo - croato che parla di estensione graduale dei diritti della CNI” ha affermato il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul che all’incontro era accompagnato dai presidenti di Giunta e Assemblea, Marin Corva e Paolo Demarin .
Il presidente del Consiglio della minoranza italiana della Regione Istriana Gianclaudio Pellizzer, ha affermato di aver detto di quanto poco è stato fatto in questi ultimi trenta anni e di sperare che in futuro si faccia di più. “Abbiamo indicato al ministro i punti deboli dell’amministrazione statale per quanto riguarda il bilinguismo non solo visivo e di modulistica e, dunque scritto, ma anche di quello parlato” ha raccontato Pellizzer interessato soprattutto alle misure concrete che seguiranno l’incontro perché la priorità- ha detto- è una tutela armonizzata e standardizzata dei connazionali ed ha aggiunto “siamo riusciti a estrapolare al presidente della Regione Istriana la formazione di un organismo di coordinamento per quanto riguarda l’analisi dell’attuazione del bilinguismo”.
“Come Regione Istriana e da un punto di vista formale noi abbiamo il ruolo di coordinare le attività per tutti i comuni in cui esistono statuti che prendono in considerazione -in questa o quella maniera- i diritti della Comunità nazionale italiana e prima di tutto l’uso della lingua. Perciò formeremo una commissione di esperti, professionalmente quanto più neutri, che seguirà l’applicazione del bilinguismo ed eventuali problemi che s’incontrano nella prassi quotidiana visto che gli statuti che esistono sul territorio hanno soluzioni diverse in questo tema” ha affermato invece, Fabrizio Radin, facente funzione di Presidente della Regione Istriana che ha aggiunto: “il trattato italo -croato invece è un documento internazionale che riguarda l’ambito nazionale e sul quale la Regione non si può esprimere, ma seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione anche in questo contesto”.
Da segnalare che dopo Pola il ministro Malenica si è recato a Fiume dove - sempre accompagnato dai vertici della CNI - incontrerà le autorità della regione Litoraneo Montana.
Lionella Pausin - Acquavita