I giornalisti di Radio Capodistria esprimono preoccupazione, rammarico e delusione per il mancato rinnovo del contratto di un collega. In un momento delicato e di grande impegno professionale, dovuto alla crisi del Coronavirus, si è voluto colpire il lavoro di una redazione che opera già a ranghi ridotti, producendo un notevole numero di trasmissioni, servizi e contenuti multimediali. Quasi[LS1] quindici mesi di promesse, rassicurazioni e speranze si sono conclusi con un nulla di fatto. Prosegue così la lenta erosione dei programmi di Radio Capodistria in corso già da tempo. Accanto ai tentativi di togliere alla nostra emittente la frequenza che le consente di essere sentita in Italia, con questa mancata assunzione sembra, infatti, profilarsi l’ennesima mossa di un ben delineato progetto che mira a ridurre al silenzio una voce storica del panorama radiofonico nazionale ed internazionale. Ad avvalorare questa tesi basti dire che grazie all’impegno dal deputato al seggio specifico della Camera di Stato, Felice Žiža, si era arrivati ad un accordo con l’Ufficio governativo per le nazionalità, che avrebbe messo a disposizione i soldi per concretizzare in queste settimane l’assunzione (anche soltanto a tempo determinato visto il contesto generale e la mancata approvazione del piano finanziario dell’ente per l’anno in corso) di un giornalista che collabora con noi da decenni. Il direttore generale della radiotelevisione, però, ha cassato questo accordo, anche se finanziariamente non avrebbe gravato sulle casse dell’ente. La redazione chiede garanzie e risposte rapide per risolvere questa situazione specifica ed in generale per poter proseguire con serenità il suo lavoro.

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Radio Capodistria Foto: Radio Capodistria/Alan Radin
Radio Capodistria Foto: Radio Capodistria/Alan Radin