Interventi incentrati sull'unitarietà della CNI e sulla rappresentatività della componente italiana che vive in Slovenia, al centro del dibattito- ieri sera a Isola- sulla riorganizzazione dell'Unione Italiana.
Il dibattito sulla riforma della massima organizzazione rappresentativa della comunità nazionale italiana di Slovenia e Croazia, approdato a Isola dopo l'appuntamento di Buie, è stato caratterizzato da una discussione qualificata, aperta e costruttiva. "Operare comunemente per il bene della minoranza italiana nel suo insieme" il leit-motiv della serata dalla quale va segnalato l'intervento di Alberto Scheriani, presidente della CAN Costiera che si è soffermato sul principio di unitarietà "molto importante - ha detto- per gli italiani che vivono in Slovenia".
"L'Unione Italiana è l'istituzione che garantisce il mantenimento dei rapporti tra tutto il corpo minoritario e ci rappresenta nei contatti con la Nazione Madre" ha affermato Scheriani rilevando la necessità di trovare dei meccanismi che assicurino - all'interno dell'UI- la rappresentatività della componente italiana di Slovenia perché ha detto siamo "una minoranza nella minoranza". Secondo Scheriani, l'elezione diretta con scheda unica per il presidente dell'Unione e per quello della Giunta esecutiva era migliore di quella separata adottata qualche anno fa in quanto garantiva la rappresentatività ad entrambi le anime del corpo minoritario. "Oggi esiste una buona e ineluttabile collaborazione che va garantita alle future generazioni" ha fatto capire Scheriani.
Più concreto ancora il deputato italiano al Parlamento di Lubiana, Felice Žiža con la proposta che il vicepresidente dalla CAN Costiera ricopra automaticamente anche la funzione di vice-presidente della Giunta esecutiva UI. Il parlamentare ha suggerito inoltre una riduzione del numero dei consiglieri dell'Assemblea che dovrebbe contare al massimo venticinque membri suddivisi equamente per singole circoscrizioni mentre i presidenti delle Comunita' degli Italiani, con diritto di veto su questioni fondamentali, andrebbero a comporre il cosiddetto "senato" della minoranza. Da ritoccare- sempre secondo Žiža- pure il Regolamento elettorale e gli altri atti interni che in un percorso di crescita e democratizzazione vanno aggiornati e adeguati.
Nel corso della serata registrati pure diversi altri suggerimenti che forse più che con lo Statuto dell'Unione Italiana hanno avuto a che vedere con la realtà del vivere quotidiano e della posizione della minoranza in Slovenia sia per quanto riguarda lo studio dell'italiano nelle scuole della maggioranza, la conoscenza della storia del territorio e altre questioni legate all'identità.
"La discussione ha fatto emergere il bisogno di contemperare e trovare i modi di funzionamento efficace e sinergico tra le istituzioni della comunità nazionale, ovviamente ci sono idee diverse che saranno confrontate e analizzate" ha affermato il presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul che ha ricordato le specificità della CNI con la realtà slovena, quelle dell'ex zona B, dell'Istria, di Rovigno e poi Fiume, Quarnero e Dalmazia. "Ci sono realtà più a rischio, più deboli strutturalmente, che chiedono di avere una certa capacità di incisione sulle decisioni dell'UI ma ci sono poi altre opinioni in cui si stigmatizza il fatto che ci sia troppa presenza di alcune di questa realtà. Bisogna ragionare, aprire il tavolo di discussione e trovare quelle formule che ci acconsentiranno, di essere più efficaci e di rappresentare al meglio le istanze dei nostri connazionali" ha concluso il presidente dell'Unione Italiana.
Lionella Pausin Acquavita