C’ è ancora tanta preoccupazione tra i dipendenti di Radio Capodistria in relazione all’ipotesi di perdita della frequenza del Monte Nanos “In questo momento siamo solo nel campo delle ipotesi ci sono state varie smentite sia da parte dei vertici del RTV di Slovenia sia da parte del ministero per la pubblica amministrazione sloveno che è competente per questo settore” ha dichiarato Antonio Rocco vice-direttore di RTV Slovenia e responsabile dei programmi italiani del Centro regionale capodistriano convinto che la vicenda rientri nel contenzioso sulle frequenze radiofoniche al confine tra Italia e Slovenia.
“Sappiamo che ci sono molti procedimenti giudiziari in corso e il ministero sloveno stesso ha annunciato di intentare causa verso emittenti italiane” spiega Rocco e aggiunge “quello che in effetti è successo è che stata tolta una piccola frequenza ai colleghi di Radio Slovenia International che copriva l'asse autostradale sloveno con un servizio di info traffico nelle lingue straniere. Una piccola frequenza che -probabilmente in questo contesto di difficoltà di dialogo tra gli organi competenti- non è stata coordinata con l’Italia. Noi da parte nostra e su sollecitazione del direttore generale di RTV Slovenia abbiamo chiesto un incontro all' ambasciatore italiano a Lubiana, questo incontro c'è stato qualche giorno fa. C’è stata grande disponibilità naturalmente le carte ora andranno nuovamente a Roma e il nostro auspicio sincero è che si possa trovare una soluzione per questa frequenza di Radio Slovenia International anche perché questo aprirebbe un piccolo spiraglio di dialogo in un settore che effettivamente sembra avere- in questo momento- un punto molto alto nella polemica tra gli stati”.
“Noi naturalmente siamo rammaricati che in qualche maniera sia stata posta in dubbio la frequenza dei 103.1, quella del Monte Nanos che per noi è la frequenza principale, quella che ci permette prima di tutto di avere il contatto con la nazione madre e di tenere i contatti anche con il resto della minoranza in parte dell’Istria” dice ancora il responsabile di RTV Capodistria e sottolinea “ noi trasmettiamo in base ad una concessione, la frequenza è armonizzata a livello internazionale non è che facciamo nulla di illegale e ripeto per noi la 103.1 è molto importante anche perché abbiamo dei problemi di copertura del segnale qui nel territorio dove vive la Comunità nazionale italiana. Togliercela condurrebbe ad un ulteriore isolamento della nostra minoranza e sarebbe un irreparabile danno per Radio Capodistria che svolge da tantissimi decenni un ruolo molto importante sia rispetto ai diritti della minoranza ma anche in un contesto transfrontaliero, un’emittente che ha un ruolo storico che credo debba venir rispettato e anche valutato per quelle che sono le sue funzioni”.
Senza i 103.1 che- come sentito- servono a coprire le zone d’ ombra nei 4 comuni costieri e a riconoscere il ruolo transfrontaliero dell’emittente, ci sarebbe una drastica riduzione dell’area di diffusione. “Per una emittente radiofonica o comunque per qualsiasi mezzo d' informazione ridurre la diffusione è un problema gravissimo. Un po’ la stessa cosa del satellite per Tv Capodistria, va valutata alla stessa maniera. Si toglie un canale importante di diffusione e si riduce la portata e l’importanza della stessa emittente” afferma ancora Antonio Rocco che alla domanda sul come mai all’ interno del RTV slovena si vanno a colpire sempre i programmi delle minoranze risponde “Non è che la cosa sia stata resa pubblica in questi termini. C’era un’ipotesi di lavoro e tra le varie possibilità c’era anche questa. Naturalmente è molto difficile capire perché si va a togliere una frequenza molto importante che copre un vastissimo territorio a un emittente minoritaria per assegnarlo alla copertura di un piccolo territorio di una quindicina o ventina di chilometri autostradali che effettivamente possono venir coperti con una piccolissima frequenza. Evidentemente si è voluto in qualche maniera porre la questione ad un certo livello politico per trovare una soluzione a dei problemi che sono oggettivamente presenti e sono molto grandi, molto importanti. Naturalmente, a noi dispiace che qualcuno pensi di poterci usare per poter ottenere simili risultati. D' altra parte noi non ci tiriamo indietro, ci rendiamo conto anche delle difficolta oggettive e siamo pronti a svolgere il nostro ruolo. Cercheremo di sensibilizzare tutti su queste problematiche perché sarebbe importante trovare una soluzione positiva ai problemi aperti” ha concluso Antonio Rocco.
Lionella Pausin Acquavita