E' una questione di principio, difendiamo la nostra soggettività; inaccettabile e pericolosa l'intromissione della politica nelle questioni della comunità nazionale italiana. Il presidente della CAN Costiera Alberto Scheriani, consigliere in consiglio comunale a Capodistria e per lunghi anni vicesindaco italiano, denuncia accordi tra i partiti che ci sarebbero stati nella nomina del vicesindaco italiano a Capodistria a scapito dei diritti della comunità nazionale italiana. Un precedente che fa paura. "Il pericolo è quello di veder strumentalizzata la nostra comunità nazionale italiana", rileva Scheriani ai nostri microfoni, "noi abbiamo sempre richiesto la nostra soggettività, abbiamo sempre lavorato per essere apartitici. Il pericolo che vediamo è che questi nostri seggi specifici diventino merce di scambio tra i vari partiti politici che vanno a formare una coalizione."
Dopo le elezioni, ricorderemo, il nome più "gettonato" per la carica a vicesindaco di Capodistria era stato quello di Ondina Gregorich Diabatè, la CAN di Capodistria aveva proposto il nome di Scheriani, alla fine, dopo un periodo di impasse, il sindaco Bržan ha nominato Mario Steffè, che non ha ottenuto il "benestare" della comunità nazionale italiana. "Naturalmente anche la scelta del vicesindaco è stata come è stata..è stata fatta una scelta senza il consenso della comunità."
Il presidente della CAN Costiera fa appello anche alle massime cariche dello stato affinchè si facciano garanti del rispetto dei diritti specifici della minoranza e ribadisce che il suo intervento vuole essere anche un monito affinchè simili episodi non si ripetano più e ribadisce la necessità di armonizzare i 4 statuti comunali nelle parti che riguardano nello specifico i diritti della CNI. La CAN di Capodistria ha già inviato le proprie proposte di modifica per quanto concerne lo statuto di Capodistria e il decreto sul bilinguismo. (ld)