Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

A dieci giorni dalla conclusione dalla fine della campagna elettorale . La scelta di parlare dopo l'elezione del candidato al seggio specifico nasce a suo dire dalla volontà di non apparire scorretto.

"Questa è stata una campagna elettorale atipica, sembrava di vivere una campagna elettorale per le Can comunali. Alcune considerazioni sono state strumentali e fuorvianti", ha detto Scheriani per poi puntare il dito sul primo dei due candidati sconfitti.

"Comincerei con Maurizio Tremul e con il suo slogan che inneggiava alla "trasparenza, unità e partecipazione"", valori che, però, secondo il Presidente della CAN costiera non sono stati rispecchiati nei contenuti del candidato di Bertocchi. Perciò ha citato tutta una serie di progetti comuni ad Unione italiana e Can che Tremul avrebbe secondo lui attribuito solamente alla prima, omettendo l'importante ruolo avuto nel loro compimento dalla istituzione da lui presieduta oltre che dalle CAN locali.

"Non si può in un programma copiare tutto quanto senza parlare delle cose già risolte o che si stanno risolvendo", ha continuato Scheriani, ricordando la legge specifica sulle scuole appena approvata che secondo lui rappresenta "un bel esempio di come si possa lavorare insieme".

Ha poi accusato Maurizio Tremul di mancanza di "coerenza", poiché, secondo lui, "Tremul ha detto che se non eletto si sarebbe dimesso dal Consiglio di programma della RTV e non si sarebbe più candidato per l'Unione Italiana". "Sono contento che si sia candidato per la UI", ha spiegato, "ma non capisco perché abbia dato le dimissioni dal Consiglio di programma. Mi chiedo come ciò sia possibile visto che è stato nominato qualche mese fa e che godeva della nostra fiducia e del nostro sostegno. Sono contento che la Slovenia avrà una massima funzione nel UI, ma spero che Tremul prenda vicino a sé qualcuno da avviare nel suo ruolo in futuro".

Per quanto riguarda gli appunti che secondo Scheriani sarebbero stati mossi da Bruno Orlando nei confronti suoi e delle Can ha detto di essere "rimasto allibito a sentire dire che le Can non fanno niente, mentre per fortuna che ci sono le Can che difendono i diritti della minoranza italiana e che fanno un grandissimo lavoro". Per quanto riguarda la legge quadro, tirata spesso in ballo da Orlando, ha confermato che il lavoro va avanti anche se bisogna ancora rivedere alcuni punti prima di aprire la discussione pubblica mentre ha definito "una follia" la proposta che secondo lui avrebbe fatto il candidato di Capodistria di aprire le scuole solo agli appartenenti della Comunità Italiana.

È poi passato a parlare dei media di cui ha elogiato il lavoro, anche della carta stampata, parlando di quello che ha definito "un unico neo", il nostro caporedattore Stefano Lusa, che con i suoi servizi lo avrebbe "tirato in ballo più volte, volendo sviare la campagna elettorale" e volendo "far dire in tutti i modi" che "Žiža era il suo candidato, e che lui avrebbe orientato gli elettori".

"Il mio non è un attacco e questo non è il senso della mia conferenza stampa", ha aggiunto ai nostri microfoni", "io ho lodato tutti i giornalisti sul lavoro fatto, però con quanto scritto e detto da Stefano Lusa non mi trovo d'accordo. Non concordo su alcune sue affermazioni, su come ha portato avanti determinate cose e sulle domande che ha fatto (ad esempio a Felice Žiža a quale durante una sua trasmissione ha domandato "Ma lei è il candidato di Scheriani?"). Queste cose non le trovo giuste perché Scheriani ha sempre detto che la Comunità Italiana ha tre candidati e sono felicissimo che ce ne siano stati tre perché vuol dire che la Comunità Italiana è una comunità viva, che vuol discutere, creare e lavorare per il proprio futuro. Quello che io ho visto con alcune affermazioni fatte da Lusa ed anche con alcuni suoi scritti è che si cerca di portare zizzania all'interno della nostra Comunità, di fare in modo che ci siano due fazioni. Cosa che non è vera. Noi siamo una Comunità molto unita, anche se abbiamo una dialettica interna naturalmente. Tante cose vengono discusse davanti alla stampa, ma molte cose le discutiamo tra di noi. Ma non c'è un contrasto interno, non esiste un baratro tra gli uni e gli altri. Noi lavoriamo assieme, non mettiamo zizzania, non mettiamo dubbi. Soprattutto quando si dice che Scheriani ha portato voti a Žiža non ci credono neanche i nostri connazionali, che hanno una loro testa e pensano con la loro testa e hanno votato come hanno creduto giusto".

E proprio al candidato vincente ha dedicato le sue ultime riflessioni definendolo "l'unico candidato che si è comportato in maniera corretta e lodando gli incontri fatti nelle Comunità. Quegli degli altri per lui infatti non erano veri confronti". "Alla fine, ha vinto Žiža", ha concluso il Presidente della CAN costiera", "l'unico candidato che in campagna elettorale ha dimostrato di più e che ha saputo coinvolgere le persone, senza offendere o escludere alcuno".

Barbara Costamagna