All'incontro promosso dalla CAN di Pirano hanno partecipato presidi, insegnanti ed educatori della verticale scolastica in lingua italiana per fare il punto sull'universo scolastico della comunità nazionale italiana nell'area comunale. Presente anche il deputato al seggio specifico alla Camera di Stato Felice Žiža, il presidente della CAN Costiera Alberto Scheriani, i presidenti di Unione Italiana e della Giunta esecutiva dell'UI Maurizio Tremul e Marin Corva e il consulente superiore per le scuole della CNI presso l'Istituto per l'educazione di Capodistria Guido Križman. Durante l'incontro, che si è svolto a porte chiuse, sono emerse diverse problematiche, spunti e riflessioni sul futuro della scuola italiana.
La scuola è il DNA della nostra minoranza, ha esordito il moderatore, giornalista e ricercatore Ezio Giuricin. La scuola è il principale mezzo di rigenerazione della comunità nazionale italiana con tutti i suoi pregi e le sue problematiche. Ha il compito di formare l'identità culturale e linguistica dei giovani che rappresentanto il futuro della comunità nazionale italiana. Da un lato il ruolo delle istituzioni scolastiche, dall'altro, ha detto Giuricin, delle istituzioni politiche della CNI che hanno il diritto e il dovere di interrogarsi sulla direzione da prendere anche in questo specifico comparto. Questo anche l'intento dell'incontro organizzato dalla CAN di Pirano. Il presidente Andrea Bartole: "La CAN, in qualità di cofondatore degli asili e scuole elementari, ha anche il compito di ascoltare le necessità delle istituzioni scolastiche e d'altra parte cercare di risolvere le questioni. E quindi ascoltare e confrontarci è sempre necessario ed è importante impostare e mantenere costante il dialogo."
Durante il dibattito i presidi e gli insegnanti hanno avanzato delle richieste concrete, evidenziando le reali necessità del comparto, alle autorità politiche presenti al fine di poter migliorare la situazione in cui versa la scuola italiana. Nadia Zigante, preside della scuola elementare Vincenzo e Diego De Castro: "Noi abbiamo tanti piccoli problemi come scuola della comunità nazionale italiana. Non abbiamo quadri docenti, abbiamo insegnanti che studiano in Italia, quando tornano a casa devono fare l'equipollenza del diploma, si ritrovano con un diploma che non da loro la possibilità di insegnare. Dai libri di testo che non ci sono o le traduzioni, son tutte piccole cose che so accumulano, e siamo un pò stanchi."
Un incontro importante che ci han dato la possibilità di mettere in evidenza anche gli aspetti meno positivi, ha detto il deputato italiano al parlamento di Lubiana Felice Žiža, dalle lacune della nuova legge sulla scuola alle mancate traduzioni di tutti i documenti che il Ministero dell'istruzione invia alle istituzioni scolastiche. Come risolvere quste problematiche? "Lavorare tutti assieme, rileva Žiža, personalmente ho invitato tutto il personale docente con i presidi a partecipare e mettere in collegamento quanto più possibile la scuola con le nostre comunità."
E per continuare ad affrontare il tema scuola è stato create un tavolo di lavoro ad hoc, seppur virtuale, ma che potrebbe diventare formale e attivarsi molto presto. (ld)