"Con la nostra candidatura diamo avvio all'auspicato ricambio generazionale e manteniamo la continuità". Maurizio Tremul e Marin Corva spiegano così la loro corsa ai vertici di Unione Italiana. L'esperienza e le conoscenze che il primo ha accumulato in 27 anni di attività affiancate alla grande volontà e disponibilità del secondo che, impiegato da 12 anni nell'amministrazione UI, ne comprende meccanismi e dinamiche. Illustrando gli 11 punti del loro articolato programma che parte dalla valorizzazione degli attivisti e arriva al potenziamento dell'unità europea, Corva - che "punta sui giovani senza i quali non ci può essere futuro" - rileva di essere contrario agli attacchi e alle strumentalizzazioni e che intende - in sintonia con la sua indole - condurre una campagna propositiva. Maurizio Tremul dal canto suo ha fatto capire di rimpiangere di essere candidato unico. "Avrei avuto piacere di confrontarmi con altri; magari con persone di Rovigno o Pola perché non ho paura di raffrontarmi e neanche di perdere" ha detto Tremul che in conferenza stampa non ha voluto rispondere a domande concernenti le decisioni emerse dalla riunione del Comitato di Coordinamento. Lo farà - per non mischiare ruoli e funzioni - prossimamente. Convinto, della necessità di avviare un percorso di riforme, Tremul ha comunque avvertito del pericolo dell'azione sovversiva, in atto, contro l'Unione Italiana. "Dall'interno e dall'esterno la si vuole svuotare di ruolo e contenuti" hanno detto Tremul e Corva, pronti ad impegnarsi per l'affermazione del ruolo della massima istituzione comunitaria anche perchè "senza l'Unione la minoranza italiana rischierebbe di scomparire".