SOS per la Comunità degli Italiani di Valle, in debito di 67.000 euro nei confronti dell'ente croato per l'entrate. A lanciarlo è il presidente dell'Assemblea dell'Unione Italiana Paolo Demarin che si è rivolto ai connazionali e alle istituzioni della Comunità nazionale italiana chiedendo di offrire un piccolo contributo per scongiurare la chiusura e la liquidazione del sodalizio. Il presidente dell'Assemblea dell'Unione Italiana Paolo Demarin ha avviato l'operazione salvezza della Comunità degli Italiani di Valle, fondata 73 anni fa e venutasi a trovare nel momento più delicato della sua storia. Se non coprirà il buco finanziario di 67.000 euro nei confronti dell'ente per le entrate della Croazia, scatterà il blocco del conto e la liquidazione. Eppure il governo italiano ha erogato nientemeno che due milioni di euro per il completo restauro di Castel Bembo, la sua prestigiosa sede. Ebbene Demarin ha lanciato un drammatico appello ai connazionali, al mondo degli esuli e alle istituzioni della Comunità Nazionale Italiana a offrire un piccolo contributo per raccogliere la cifra e saldare il disavanzo. In base a un piccolo calcolo basterebbebbero 10.000 contributi da 6,7 euro per arrivare al traguardo, naturalmente aumentando il numero dei donatori, il contributo potrebbe essere piu' piccolo. 'Venire in aiuto agli amici in difficoltà - cosi Demarin - 'è un nostro dovere morale'.
Ma come si è creato il disavanzo? La presidente in carica Martina Poropat spiega di aver ereditato nel 2013 una gestione a dir poco incauta e incosciente ad opera della dirigenza precedente con in testa Rosanna Bernè, che dichiara di essere pronta ad assumersi le proprie responsabilità. Ha parlato di contributi e tasse non pagate e di strani prelievi di contanti sui quali ora sta indagando la procura di stato onde accertare eventuali responsabilità civili e penali. L'appello di Demarin sta avendo vasta risonanza sui social e incontrando vasta disponibilità ad aiutare la Comunita' di Valle.
Valmer Cusma