A marzo si era riunita, dopo quasi 20 anni, l’assemblea della “Santorio Santorio” di Capodistria in una sala strapiena del Palazzo Gravisi a testimonianza dell’interesse per le questioni comunitarie da parte dei soci. Durante la riunione sono stati toccati diversi temi, tra i quali la mancata pubblicazione del periodico informativo “La città” o le critiche relative alla gestione degli spazi; il Presidente Mario Steffè aveva promesso durante il punto all’ordine del giorno delle “varie” di convocare un’ulteriore riunione con la quale concludere la riunione svoltasi a marzo del 2023. Ondina Gregorich Diabaté in veste di portavoce ha inviato una lettera, sottoscritta da 54 soci, agli undici membri del Consiglio della CI e inoltrata pure alla Segreteria della stessa CI in ottobre dell’anno scorso nella quale si richiedeva la convocazione dell’Assemblea; richiesta che è stata poi accettata dal Consiglio della Comunità degli Italiani di Capodistria il 22 di dicembre. Durante la riunione il Presidente Mario Steffè, sottolineando quanto sia legittimo rivendicare tale diritto, aveva spiegato che formalmente l’assemblea dovrebbe svolgersi nel caso esista qualche tipo di emergenza, e questo non era il caso, poi comunque i consiglieri avevano stabilito di indire la riunione entro il 15 di gennaio durante la quale proseguire la discussione scaturita lo scorso 30 marzo nelle varie e indirne una seconda per trattare ulteriori punti, cosa che però fino ad ora non ancora avvenuta. A riguardo abbiamo sentito Mario Steffè il quale ci ha affermato che la riunione si svolgerà tra il 30 e il 31 del mese corrente; “Era ora” è stato il commento di Ondina Gregorich Diabaté, la quale si augura che venga mantenuta la parola.
Dionizij Botter