" questa campagna sia stata incentrata sul locale, mentre mancano le grandi tematiche e le questioni che vengono in genere trattate in queste occasioni", con questo incipit Maurizio Tremul da il via alla sua ultima settimana di campagna elettorale, "io ho fatto conferenze stampa per spiegare quello che è il ruolo del deputato, mentre altri non lo stanno facendo".
Per quanto riguarda quello che ha fatto in questi anni, Tremul rivendica di aver documentato tutto pubblicamente, mentre per gli altri candidati secondo lui non vale lo stesso discorso. "Invito i connazionali al momento del voto a considerare non tanto se uno è bravo o meno a raccontare storie ma quello che realmente ha fatto", afferma provocatoriamente, "perché a Lubiana non si andrà a raccontare storie ma bisognerà proporre cose pratiche".
Importanti per Tremul i social media, il cui utilizzo è stato criticato da alcuni connazionali in questi giorni. Il candidato capodistriano rivendica l'utilità di questi strumenti: "Io ho un profilo Facebook aperto, perché uso i social media per dialogare con i connazionali. Lo farò anche se vengo eletto, e in questo caso vedrò di aprire anche un blog, per da una parte informare e dall'altra avere dei feedback".
Torna, quindi, sugli attacchi ricevuti da Manuela Rojec da parte di alcuni connazionali che hanno stigmatizzato il fatto che la Presidente della Comunità degli Italiani di Pirano sia stata la portatrice della sua lista. "Io credo che invece sia corretto fare queste cose apertamente", dice chiaramente Tremul, "ci sono presidenti che stanno facendo campagna elettorale e non ci trovo niente di male. Ritengo, però, amorale quelli che lo fanno in modo nascosto".
Il deputato secondo lui dovrà anche lavorare per cambiare il rapporto con Italia che necessita di meno intermediari. "Basta vedere quello che è accaduto con l'ultimo bando della regione FVG che sta cannibalizzando la Comunità nazionale", dichiara Tremul chiedendosi se "il governo sloveno decidesse di fare la stessa cosa con i fondi che ora distribuisce la Can costiera che cosa accadrebbe?" Ovviamente lui sarebbe contrario ad una cosa del genere, "ma lo dico perché dobbiamo fugare qualsiasi dubbio sulla mia responsabilità su questa situazione"(riferendosi al mancato stanziamento di fondi alla UI nell'ultimo bando della Regione FVG), ribadendo che "si tratta di responsabilità esclusiva di chi ha voluto fare un bando in quel modo". Un chiarimento, questo, che Tremul dice di aver voluto fare per mettere a "tacere le voci che stanno circolando".
Approfondisce poi uno dei punti del suo programma, quello della scuola, per la quale secondo Tremul bisogna incrementare i fondi e lavorare per far riconoscere una serie di profili. Importante anche far sì che tutti i materiali siano tradotti e che ci sia una formazione permanente dei docenti. Da monitorare, inoltre, l'applicazione sulla nuova legge sulla scuola e far tornare l'italiano nelle scuole slovene un vero L 2, oltre che inserire l'italiano nelle verifiche nazionali e aumentare risorse verso l'università del Litorale per consentire di offrire maggiori possibilità di corsi di formazione per i connazionali. "A differenza di altri candidati non sono dell'idea che chi entra nelle nostre scuole deve uscire italiano", chiarisce, aggiungendo che questo discorso può valere solo per gli appartenenti alla Comunità mentre per gli altri studenti bisogna dare "una solida conoscenza della Comunità e della cultura italiana, ma per quanto riguarda la formazione identitaria, per chi non fa parte Comunità, deve essere una scelta autonoma".
"Noi dobbiamo fare politica a 360 gradi", conclude Tremul, "e sceglier di fare manifesti bilingue vuole essere un segnale di presenza sul territorio e sul ruolo che si intende svolgere a Lubiana".
Barbara Costamagna