"Io non ho mai attaccato la CI di Cattaro, non ho mai espresso giudizi negativi sulla Comunità e sugli italiani del Montenegro quindi sono profondamente sorpreso e stupito di queste polemiche". Risponde così il presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul alle accuse rivoltegli da Aleksander Dender, a capo della Comunità degli Italiani di Cattaro. "In qualche intervista ho fatto presente la specificità tra la loro realtà e quella della CNI di Croazia e Slovenia, del perché noi abbiamo determinati finanziamenti" afferma Tremul aggiungendo che probabilmente Dender è stato disinformato dai soliti noti e dice: "Io ho voluto mandargli una lettera in cui smentisco categoricamente ciò che mi viene addebitato e lo invito a farci visita a Fiume per chiarire questa questione e per stabilire eventuali collaborazioni".
Tremul, che è stato l'unico- in sede di Assemblea UI - a proporre l'inclusione della CI di Cattaro nello Statuto dell'Unione, ricorda le particolarità che contraddistinguono gli italiani del Montenegro da quelli di Croazia e Slovenia e spiega: "Gli interventi che nascevano sulla Legge sulle area di confine, la 19 /91, il Trattato bilaterale sulle minoranze, il Memorandum del 15 gennaio 1992, la stessa legge 73/ 01, e provvedimenti di altro genere riguardano il mantenimento della lingua e della cultura italiana nei territori dell'ex Jugoslavia che hanno fatto parte dello Stato italiano, del Regno d'Italia e che l'Italia ha perso dopo la seconda guerra mondiale; territorio in cui gli italiani erano maggioranza sul territorio e sono diventati minoranza in seguito all'esodo" spiega il presidente dell' Unione Italiana sottolineando di non essere mai stato contrario agli aiuti per i connazionali del Montenegro.
"Sono però due realtà diverse che necessitano di approcci diversi; se ci sono degli strumenti per aiutare la CNI di Slovenia e Croazia questi devono essere mantenuti e nulla toglie che vi siano altri provvedimenti a favore dei connazionali di Cattaro" sostiene Tremul e aggiunge: "Se dico questo non credo assolutamente di diffamare o di dare giudizi negativi sulla Comunità italiana del Montenegro".
Una polemica che nasce sulle modalità di finanziamento dunque ma anche su determinate scelte che Tremul dice di "rispettare ma non anche condividere". A suo modo di vedere per la CNI di Croazia e Slovenia dovrebbe esserci un sostegno di un certo tipo, per gli italiani di Cattaro di un altro tipo. "Attraverso strumenti, metodologie e forme specifiche adatte ad ognuna delle due realtà, senza togliere nulla a nessuno e senza esprimere giudizi negativi su nessuno" dice Tremul non mancando di ricordare il linciaggio personale di cui è stato oggetto questo fine settimana specie sui social media.
"Ho più volte fatto presente e lo ripeto per l'ennesima volta che il bando emesso quest'anno dalla Università popolare di Trieste per quanto riguarda i mezzi del Friuli Venezia Giulia ha de facto e de iure impedito alle Comunità degli italiani di avere la metà del Fondo promozione che garantisce la loro esistenza" ha affermato ancora il presidente UI ricordando i problemi e le difficoltà ma anche i salti mortali per assicurare a 51 sodalizi e a decine di migliaia di connazionali i mezzi necessari per la sopravvivenza. Mezzi che sono stati attinti privando le scuole delle risorse per il miglioramento dell'offerta formativa, il MOF- 2018.
"Questo è un punto ma riguarda il finanziamento alla Comunità nazionale italiana di Slovenia e Croazia; mai in nessuna parte e in nessun modo abbiamo contestato le scelte relative al finanziamento degli italiani del Montenegro" sostiene ancora Maurizio Tremul e ricorda che anche la legge 73/ 01 prevede capitoli di spesa per la CI di Cattaro approvati dal Comitato di coordinamento con il pieno consenso dell'Unione Italiana. "Facendo un'analisi di quello che ho detto e fatto in questi ultimi mesi, in questi anni non ritrovo un solo elemento che possa essere critico, denigratorio, nei confronti della Comunità Italiana del Montenegro. Trovo diffamatorio quello che qualcuno sta facendo su Facebook nei confronti dell'Unione Italiana e della mia persona; questa è sì l'unica cosa offensiva" dice ancora il presidente UI non mancando di ricordare l'approccio serio e responsabile di tutte le istituzioni minoritarie nella preparazione della documentazione dei progetti e delle attività e quindi nella rendicontazione delle spese.
"Ogni anno per farci approvare i programmi presentiamo una documentazione articolata e complessa, che va discussa a vari livelli mentre tutti hanno visione su come spendiamo le risorse che ci vengono erogate dagli enti pubblici, stati e regioni" afferma Tremul che chiede a tutti di rispettare le medesime regole di trasparenza e correttezza. "Chi questa trasparenza e correttezza non vuole seguirla sta portando avanti questa campagna denigratoria e di polemiche che ha come obiettivo la destabilizzazione dell'Unione Italiana" ha concluso il presidente Maurizio Tremul.
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